Categories: Archivio, Pol. Agricole

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 La Brexit colpisce due volte e a temerne gli effetti è soprattutto il settore agroalimentare. I negoziati tra Londra e Bruxelles si sono concentrati su una soluzione che eviti la creazione una frontiera rigida tra Irlanda del Nord e la Repubblica d’ Irlanda. In gioco c’è la pace nell’isola, raggiunta con l’accordo del venerdì santo, ma anche importanti questioni commerciali, come quella dell’import- export. Nel Regno unito il 60% dei prodotti agroalimentari è importato, di questi il 75% proviene dalla UE e il 6% dall’Italia, per la quale la Gran Bretagna è il quarto partner più importante in termini export alimentare.
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, sottolinea che la Brexit solleva anche il problema della protezione del mercato europeo dai prodotti in arrivo dal Regno Unito. “Preoccupa l’effetto sostituzione, ossia ci sarà anche da vedere come reagirà il consumatore inglese nel momento in cui potrà trovare ad esempio prodotti che provengono al di fuori dell’Europa a una tariffa molto più bassa rispetto ai prodotti europei soggetti a dazi. Dobbiamo fare attenzione al tema della grande dogana, del backstop e quindi capire come proteggerci dalle importazioni che arriveranno dal mercato inglese e che potrebbero poi attraversare la dogana e arrivare in Europa”.

Guarda la videointervista a Giansanti su  Euronews