Categories: Archivio, Pol. Agricole

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Ammonta a 15,5 miliardi di dollari – rende noto Confagricoltura – la somma che gli agricoltori statunitensi riceveranno nelle prossime settimane sotto forma di aiuti straordinari al reddito per limitare l’impatto dell’emergenza Coronavirus.  Le modalità dell’intervento saranno formalizzate dal dipartimento di Stato all’Agricoltura (Usda) nel corso della settimana. E’ già stato comunque annunciato che sarà destinato soprattutto ai produttori di latte, carni bovine, mais e al settore ortofrutticolo.
 
“In aggiunta al sostegno straordinario dei redditi agricoli – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – è stato deciso anche lo stanziamento supplementare di circa 15 miliardi per l’acquisto di prodotti agroalimentari, da destinare agli aiuti alimentari”.
 
“Di fronte all’emergenza sanitaria – aggiunge Giansanti – sono stati mobilitati negli USA circa 50 miliardi di dollari per supportare il settore agricolo. Un ulteriore intervento a sostegno dei redditi è previsto nel prossimo mese di luglio, per un ammontare di circa 10 miliardi. Ad oggi, invece, nessuna risorsa aggiuntiva è stata individuata a favore dell’agricoltura dell’Unione europea, anche se diversi settori produttivi sono già in crisi”.
 
“Da Bruxelles – puntualizza il presidente di Confagricoltura – finora è arrivata la flessibilità per la presentazione e la gestione degli aiuti diretti della PAC e l’annuncio di un provvedimento che consentirà di riassegnare i fondi non ancora impegnati nell’ambito dei programmi per lo sviluppo rurale”.
 
“In pratica – rileva Giansanti – l’emergenza Coronavirus dovrebbe essere affrontata solo con la riprogrammazione di risorse già assegnate agli agricoltori. A costo zero per il bilancio dell’Unione. Insomma, dall’altra parte dell’Oceano sono state varate misure incisive per la continuità produttiva delle imprese. Dalla Ue, almeno per il momento, sono arrivate solo misure superficiali, accompagnate da autorevoli riconoscimenti per il lavoro svolto dagli agricoltori”.
 
“Come negli Stati Uniti – conclude Giansanti – è necessario il varo di un programma straordinario della UE a sostegno dei redditi e per la gestione dei mercati. Come indicato dal Fondo monetario internazionale, la crisi sarà profonda e di non breve durata a livello europeo e nel mondo. A differenza degli anni passati, non potremo fare affidamento sull’aumento delle esportazioni per compensare la stagnazione della domanda interna”.