Categories: Archivio, Pol. Agricole

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“Non si può far parte dell’Europa a singhiozzo. I divieti ed il bavaglio alla scienza probabilmente nascono dalla paura che le ricerche possano dimostrare – come a dire il vero hanno sempre dimostrato – che la coesistenza è possibile”.
 
E’ questo il commento di Confagricoltura sulla mozione parlamentare ed il decreto interministeriale in fase di approvazione che impegnerebbe a chiedere la clausola di salvaguardia per vietare la coltivazione di Ogm in Italia e impedirebbe comunque la ricerca in pieno campo.
 
“Forse si teme che possano rivelare su basi scientifiche, ad esempio, che un ettaro di mais OGM autoprotetto contro la piralide (l’insetto che attacca la pianta e la spiga del mais) contiene alla raccolta meno micotossine, sostanze tossiche per l’uomo e gli animali, prodotte dalle muffe che si sviluppano sulle ferite causate al mais da questo insetto”.
 
“Ci dicano se quei pochi ettari seminati con mais Mon 810 – ha commentato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – su quali basi scientifiche, sarebbero in grado di mettere a rischio l’ambiente, la salute dei consumatori e la biodiversità. E soprattutto non dimentichiamo che la coesistenza tra mais convenzionale, bio e transgenico è possibile, come affermano dal 2006 ventuno società e accademie scientifiche agricole”.
 
“Studiare, sperimentare, conoscere – ha concluso Guidi – non ha mai fatto male a nessuno ed è alla base del progresso”.