Categories: Archivio, Pol. Agricole

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Confagricoltura valuta positivamente il nuovo regolamento della Commissione europea recentemente approvato dal Comitato di Gestione di Bruxelles.
 
“Dal prossimo anno – commenta il presidente della Federazione nazionale Olivicola di Confagricoltura Donato Rossi – tutti gli extravergini saranno parametrati sulla base del contenuto degli etil-esteri e non del totale degli alchil-esteri come avvenuto finora”.
 
“Si tratta – ha proseguito il presidente della Federazione Olivicola – del parametro analitico già indicato dal Comitato Olivicolo Internazionale (COI) più adatto a descrivere la qualità del prodotto e del processo di produzione (tempestività delle operazioni di raccolta/lavorazione e stato sanitario delle olive). Parametro che pure Confagricoltura, come risulta dagli atti dei lavori parlamentari, aveva già da tempo suggerito di utilizzare in luogo del tenore di alchil-esteri”.
 
E’ peraltro un parametro introdotto dal legislatore comunitario come un ‘percorso educativo’ per il produttore, visto che la soglia di etil-esteri si abbasserà gradatamente in tre anni  da 40 a 30 ppm; consentendo agli operatori un più agevole phasing in.
 
“In sostanza – ha osservato Rossi – si tratta di un cambio di passo verso un metodo davvero più rispondente a descrivere l’elevato standard della filiera e i requisiti qualitativi dei tanti nostri extravergine”.
 
Un cambio di passo che Confagricoltura chiede di estendere anche alla normativa italiana, in maniera da conformarsi al riferimento comunitario.
 
“Abbiamo una legge in materia che, a detta di chi l’aveva sostenuta, grazie all’indicazione del tenore degli alchil-esteri, doveva tutelare e promuovere la nostra produzione olivicola. Invece, dopo mesi di discussione in Parlamento, è – ha concluso il presidente di Confagricoltura Mario Guidi –  un provvedimento non ancora attuato; forse proprio perché non in linea con gli indirizzi comunitari ed internazionali come dimostra il regolamento appena varato. Ci auguriamo che si modifichi ora la ‘Legge Mongiello’ secondo il percorso indicato da Bruxelles che, siamo convinti, ora come allora, è sicuramente più confacente alle esigenze dell’olivicoltura e dei produttori italiani”.