Categories: Archivio, Pol. Agricole

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 Venerdì 31 maggio presso la Prefettura a Sassari si è tenuto il tavolo della filiera ovina per fare il punto della situazione. Dal tavolo non sono emerse novità significative.

Entro giovedì prossimo i rappresentanti delle parti della filiera dovranno far pervenire in Prefettura le loro proposte su come indirizzare le risorse in arrivo dal ministero dell’agricoltura contenute nel c.d. Decreto emergenze.

La seconda novità è che verrà ripristinato anche il tavolo di filiera regionale che viaggerà parallelo a quello in Prefettura a Sassari riconfermato anche per i prossimi appuntamenti.

Ad avviso di Confagricoltura Sardegna, oltre ad affrontare le emergenze, il tavolo deve essere un’occasione per mettere le basi per costruire una vera filiera sulla quale fondare una strategia di sviluppo e un sistema di norme capaci di regolare in maniera permanente i rapporti tra gli attori, garantendo la necessaria trasparenza in tutte le fasi della filiera stessa.

La trasparenza è, infatti, alla base di qualsiasi ragionamento sul comparto. Qualunque strategia di programmazione necessita di un quadro conoscitivo del settore, di una panoramica precisa su tutti i parametri economici della produzione, della trasformazione e della commercializzazione.

Mentre ciò che ha caratterizzato, finora, il confronto è stato il solito balletto di cifre, che ha determinato ancora una volta confusione e rimarcato una preoccupante opacità all’interno della filiera.

Pertanto la prima proposta, imprescindibile per Confagricoltura Sardegna, è quella di garantire la trasparenza all’interno della filiera dando immediata attuazione all’art 3 del Decreto emergenze, che rende obbligatoria la comunicazione mensile da parte dei soggetti acquirenti dei quantitativi di latte crudo acquistato e che finalmente ci consentirebbe di conoscere il latte ovino prodotto in Sardegna.

Altra questione, dalla quale non si può prescindere, è che il prezzo del latte non può essere ancorato alla sola produzione del Pecorino Romano, ma anche degli altri formaggi a maggior valore aggiunto, che rappresentano circa il 40% della produzione e dei quali, pertanto, non si può non tenere conto nella determinazione del prezzo del latte.

Infine la modifica delle norme che riguardano Consorzio Pecorino Romano (Nuovo Piano di regolazione dell’offerta, Disciplinare e Statuto), per le quali Confagricoltura Sardegna ha già avanzato delle proposte scritte.