Categories: Archivio, Zootecnia

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È una notizia che sembra non fare più notizia ma in realtà è il segnale di un sistema che non funziona e di buone prassi difficili da attivare.
Nei giorni scorsi nel Medio Campidano, in una zona a forte vocazione suinicola, che sino ad oggi sembrava indenne dalla peste suina africana, in una piccola azienda a conduzione familiare sono stati scoperti una scrofa e otto maialetti affetti dal virus, immediatamente abbattuti e interrati.
La struttura è stata totalmente disinfettata e bonificata e da subito sono scattate le operazioni di messa in sicurezza del territorio nel raggio di 10 km per scongiurare il pericolo del contagio tra allevamenti e per eradicare la malattia.
A fini precauzionali la Asl ha disposto il blocco dei suini destinati agli allevamenti e ai macelli, sono iniziati i controlli a tappeto, ma già si teme per i danni economicicagionati al comparto suinicolo.
Il pascolo brado rappresenta da sempre il vero problema da sconfiggere, il punto chiave per la lotta all’eradicazione della peste suina, fattore che incide anche sulle misure restrittive applicate per l’esportazione dei salumi e dei prodotti lavorati.