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Fallimento del sistema sanitario regionale

I rimedi posti in campo dal sistema sanitario regionale in 34 anni si sono dimostrati inefficaci: da un lato non possiamo esportare le nostre produzioni, dall’altro ancora oggi esiste una significativa presenza di suini non censiti e quindi clandestini.

 

Inadeguatezza dei provvedimenti comunitari

I provvedimenti dell’UE, in particolare il blocco delle esportazioni delle carni e dei salumi provenienti dagli allevamenti regionali appaiono insensati in quanto quelle aziende che operano nella legalità, investono, garantiscono  posti di lavoro, lavorano suini sani, sottoponendoli a tutti i controlli sanitari e ne certificano la salubrità non possono esportare. Non è tollerabile che un’azienda che produce prodotti sani non possa stare sul mercato.

 

Protocollo d’intesa

Per superare questa situazione le Associazioni Agricole avevano proposto alla Regione Sardegna un Protocollo d’intesa, firmato nel mese di maggio 2012, ad oggi quasi completamente disatteso.

Nel protocollo, infatti, la Regione Autonoma della Sardegna si è impegnata tra le altre cose:

·        ad aprire una trattativa con l’UE al fine di individuare le soluzioni più idonee ad assicurare il superamento delle restrizioni attualmente in atto.

·        ad intensificare il controllo sul territorio da parte degli organi di vigilanza al fine dell’emersione del sommerso e a completare entro il 30 luglio 2012 l’anagrafatura di tutto il patrimonio suinicolo.

Nulla di tutto questo è stato fatto.

 

Cosa è necessario fare per superare la situazione attuale?

1.     È necessario intensificare l’attività finalizzata all’emersione e regolarizzazione dei capi abusivi creando anche le condizioni economiche per favorire l’emersione;

2.     Bisogna aprire una trattativa con l’Unione Europea per rivedere le norme che bloccano le movimentazioni e le esportazioni delle aziende certificate indenni dalle Pesti Suine con un progetto nostro, sardo, di eradicazione delle Pesti Suine e anche attraverso la valorizzazione del suino di razza sarda. Sono trascorsi quasi sette anni dal 2006, quando il Suino di Razza Sarda ha avuto il riconoscimento ufficiale come razza autoctona e a oggi non esiste un piano di valorizzazione adeguato.

3.     Di certo Confagricoltura non può condividere che vengano sperperati ulteriori soldi pubblici per effettuare controlli superflui su aziende già super controllate e per costruire, ad esempio, recinti che non hanno nessuna utilità.