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Sono 400 le aziende sarde che operano nel settore del florovivaismo che comprende la produzione di fiori, piante, piantine e vivai, per un totale di 1735 operatori, una buona parte stagionali.

E’ di 800 ettari complessivi la superficie destinata alla produzione florovivaistica, 460 destinati alle pinte ornamentali e ai fiori, 278 ai vivai ( sia ornamentali che per  coltivazioni legnose agrarie e forestali) cui si aggiungono 63 ettari di piantine floricole ed ornamentali.

La dimensione media delle aziende produttrici di fiori e piante ornamentali, nel decennio 2000 – 2010 è passata dai 0.79 ettari di Sau (superficie agricola utile) per azienda a 1,91 ettari. A fronte di una crescita pari al 153% si assiste ad una riduzione sensibile del numero di aziende passate da 348 a 241, secondo quanto rivela il VI Censimento Generale dell’Agricoltura del 2010. La Sardegna si allinea dunque alla tendenza nazionale che vede una riduzione del numero di aziende florovivaistiche e un sensibile aumento della superficie dedicata alle colture.

Oltre al fenomeno della stagionalità degli occupati, il settore si caratterizza soprattutto per la conduzione familiare.

Questo se da una parte facilita l’adattamento alle esigenze provenienti dal mercato, dall’altra riduce le risorse disponibili. Gli attori della filiera devono fare i conti anche con costi di produzione proibitivi e con la concorrenza dell’Ente foreste che non si limita ad occuparsi solo del patrimonio boschivo e faunistico della Sardegna, attraverso il rimboschimento, la lotta e la prevenzione agli incendi, la cura e l’allevamento della fauna selvatica, ma svolge anche attività di produzione a titolo gratuito oppure a pagamento. Si tratterebbe di concorrenza sleale secondo l’associazione florovivaisti della Sardegna “Fenicia” che costituita nel 2010 oggi raggruppa una trentina di produttori con l’obiettivo di valorizzare il settore, fare rete anche nelle fasi di produzione, commercializzazione e promozione sia interna che esterna. Attraverso un data base delle produzioni variegate, i soci possono acquistare anche da altri soggetti. L’associazione ha inoltrato una denuncia all’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato contro l’Ente Foreste, sottoscritta da 50 produttori.  In Italia il settore conta circa 20.000 aziende attive; 13.000 operano in ambito vivaistico,  6000 nella produzione di fiori, fronde e un migliaio hanno un indirizzo colturale misto.