Categories: Archivio, Pol. Agricole

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«Ha ragione Visco quando afferma che, quella in atto, è una crisi che viene da lontano. Non siamo stati capaci di rispondere agli straordinari cambiamenti geopolitici, tecnologici e demografici degli ultimi 25 anni». Questo il commento del presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, dopo aver ascoltato le “Considerazioni finali” del Governatore della Banca d’Italia.
«Una visione realistica quella tracciata dal Governatore – ha proseguito il presidente di Confagricoltura – da cui emerge come il mondo sia cambiato e non conceda rendite di posizione e come il Paese abbia importanti compiti da svolgere subito su tre fronti interconnessi: settore pubblico, sistema bancario, sistema produttivo».
«I governanti europei ed italiani avevano scelto la strada dell’austerità economica, con la convinzione che massicci tagli della spesa pubblica avrebbero prodotto lavoro e crescita; in realtà si è provocata un’alta disoccupazione ed una bassa utilizzazione della capacità produttiva, accentuando così la stagnazione. Non se ne esce con i soli tagli, che non correggono gli squilibri ma li accentuano».
«Bisogna tarare il processo di crescita sulle imprese creando, come ha detto Visco, condizioni favorevoli all’attività d’impresa – ha concluso il presidente di Confagricoltura – Solo se ci saranno uno Stato virtuoso e sburocratizzato, che non spreca ed agevola l’economia, banche solide ed efficienti, imprese in grado di innovare, competere e crescere, si potrà mettere finalmente in moto la ripresa».