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Una delle conseguenze della sempre maggiore globalizzazione dell’economia è l’internazionalizzazione delle imprese. In sostanza, mentre si fanno sempre più stretti i legami economici tra diversi Paesi e realtà territoriali del pianeta, le imprese si adeguano a questa tendenza e si aprono a mercati sempre più vasti.
In particolare negli ultimi anni, a tale tendenza mondiale si è aggiunta la forte crisi economica ancora in corso che ha colpito pesantemente i Paesi più sviluppati, Italia compresa. Il calo dei consumi di prodotti agroalimentari nel mercato nazionale sommato all’aumento del costo del denaro, del lavoro, dei mezzi tecnici e dei fattori di produzione e la pressione fiscale hanno di fatto costretto le imprese a cercare nuove opportunità per rimanere sul mercato rafforzando la loro competitività.
Ciò, sintetizzando, in due diversi modi:
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aumenta la propensione all’export dei propri prodotti. Quindi, le imprese guardano alla domanda non più solo in relazione al mercato domestico, ma anche a quello dei Paesi esteri;
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aumenta l’interesse ad espandere la propria attività in altri Paesi. Le imprese progettano di realizzare investimenti diretti all’estero, sia tramite l’acquisizione di imprese esistenti, sia creandole ex novo, sia creando alleanze con altre imprese.
L’internazionalizzazione delle imprese si configura, in estrema sintesi, proprio nei due processi appena descritti.
E’, di fatto, un fenomeno inevitabile. Ed anche auspicabile, sia per le imprese che per i Paesi. Alla intensificazione delle attività di internazionalizzazione corrisponde, infatti, un maggiore interscambio, più investimenti diretti in una direzione e nell’altra e, in ultima analisi, una maggiore crescita economica complessiva.
Confagricoltura si è rivolta a pieno titolo in questa attività, inserendola tra le priorità delle proprie linee di azione, realizzando specifici progetti volti a favorire la promozione all’export dei prodotti agricoli ed agroalimentari italiani, a supportare gli imprenditori agricoli che intendono fare investimenti diretti all’estero e a fornire servizi connessi ed assistenza alle imprese.
Operativamente, la Confederazione si è fatta promotrice di incontri diretti di affari programmati tra aziende italiane e buyer esteri, di missioni di incoming di importatori e decisori di acquisto esteri nelle aziende agricole italiane e di missioni di imprenditori italiani interessati agli investimenti diretti all’estero, rivolgendosi a mercati emergenti e nuovi Paesi nei quali le aziende hanno difficoltà di penetrazione agendo singolarmente ed a mercati già conosciuti al fine di rinnovarvi la presenza italiana.
Tale attività si è affiancata a quella da sempre svolta da Confagricoltura di ricerca e sviluppo delle relazioni internazionali, di studio e di attenzione verso le normative che regolamentano il commercio internazionale, oltreché di rappresentanza delle imprese agricole nelle materie relative all’internazionalizzazione nelle sedi istituzionali, ministeriali e di coordinamento.