Categories: Archivio, Pol. Agricole

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“Il nostro auspicio è in primo luogo che con il Governo appena formato si creino quelle condizioni di stabilità politica e quel rinnovato clima di fiducia quali premesse indispensabili perché il Paese possa conoscere un’autentica stagione di riforme”. Così Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane agroalimentari commenta la presentazione della nuova compagine governativa, avvenuta oggi al Quirinale.
“Il premier Renzi – rileva Agrinsieme – ci sembra determinato ad avviare rapidamente le indispensabili misure per la ripresa, con un piano di riforme da attuare concretamente ed immediatamente. Come mondo della rappresentanza agricola siamo disponibili ad un confronto immediato, nell’interesse di un settore che riveste  un ruolo strategico nell’ottica dello sviluppo e della crescita del Paese”.
“Spesso – aggiunge Agrinsieme – non si dà il giusto peso ad un comparto, come quello agroalimentare, che da solo rappresenta il 17% del Pil nazionale e che rivela ottime potenzialità di crescita a livello internazionale, specie in quei Paesi in cui il brand del made in italy esercita un forte richiamo. 
Per quanto riguarda nello specifico la nomina di Maurizio Martina alla guida del dicastero delle Politiche agricole, riteniamo si tratti di un profilo di alto valore, vista la competenza dimostrata in qualità di sottosegretario e la proficua collaborazione di questi mesi, anche per la preparazione del collegato all’agricoltura e dell’appuntamento di Expo 2015.
Al neo ministro Martina rinnoviamo pertanto il nostro invito a lavorare in vista di un nuovo modello di ministero che, allargando le proprie competenze, sia in grado di proiettare l’agricoltura in una dimensione sempre più competitiva negli scenari mondiali, ponendo in essere opportune strategie agroindustriali orientate alla crescita e alla competitività delle imprese”.
Le questioni prioritarie su cui Agrinsieme porrà da subito l’attenzione del ministro sono: i decreti applicativi della riforma della Pac, la riduzione del carico burocratico, le misure per aumentare il livello di aggregazione tra le imprese e, infine, gli interventi per favorire l’accesso al credito, l’occupazione, il ricambio generazionale e per dare nuovo impulso alla ricerca ed all’innovazione.