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“Le imprese agricole, anche con la riduzione dei consumi interni, puntano sempre più sull’internazionalizzazione, per consolidare i mercati in cui sono già presenti e per individuarne di nuovi”. Lo ha sottolineato Confagricoltura che ha promosso, in collaborazione con ICE-Agenzia per la Promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, un incoming di importatori esteri per incontri di affari con gli imprenditori agricoli italiani, che inizia oggi a Milano alla Casa degli Atellani -Vigna di Leonardo, la location scelta dall’Organizzazione per gli eventi Fuori Expo.
 
“Tradizione, genuinità e qualità dei nostri prodotti, uniti alla nuove tendenze di consumo – ha osservato Confagricoltura – sono il punto di forza che permetterà alle imprese agricole italiane di raggiungere anche mete non usuali e conquistare quote di mercato nei Paesi a maggior potenziale”. Tra i Paesi promettenti ci sono quelli dell’Asia orientale e sud orientale e della Penisola arabica. Si tratta di mercati esteri importanti, con qualità della vita elevata (in alcuni addirittura in crescita) e affidabilità economica. 
 
Venti i buyer esteri provenienti da Arabia Saudita, Cina, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Oman, Singapore e Thailandia che si interfacciano, in un’ intensa due giorni con oltre quattrocento incontri di affari B2B, direttamente con le imprese associate.“Il made in Italy ha appeal ed è apprezzato. Per questo occorre cogliere le opportunità, anche di business, connesse o favorite da Expo 2015 – ha concluso Confagricoltura -. Formaggi, olio extravergine d’oliva, ortofrutta fresca e trasformata (compresi prodotti sott’olio), salumi, riso,  vino e prodotti dell’acquacoltura sono ambasciatori del lifestyle italiano e i nostri imprenditori hanno ottime possibilità  di ampliare le loro esportazioni”.
 
Confagricoltura fornisce dati dimostrativi su alcuni di questi Paesi. L’Arabia Saudita, ad esempio, è un paese che ha una qualità della vita molto elevata, in forte crescita e grande affidabilità economica. Solo il 2% del suo territorio è coltivabile. Attualmente importa soprattutto frutta fresca per 42,5 milioni di euro, ortofrutta trasformata per 25,3 milioni di euro ed olio di oliva per 8 milioni di euro. Ci sono ottime opportunità anche per gli altri prodotti (v. tabella in allegato). 
 
La Cina, ricorda Confagricoltura,  ha un PIL medio procapite medio-alto e una buona qualità della vita. L’Italia incide per il 15,8% in valore e il 18,6% in volume nell’olio d’oliva, per il 2,9% in valore e il 6,9 in volume nel vino. Per gli altri prodotti ‘in vetrina’ all’evento di Confagricoltura ci sono ottime possibilità di ampliare le loro esportazioni (v. tabella in allegato). Infine, Singapore, che vanta un Pil medio procapite molto alto (55,2 mila dollari) e che per l’approvvigionamento alimentare necessita di forti importazion