Categories: Archivio, Pol. Agricole

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Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo a fine ottobre, ha rigettato la proposta della Commissione europea di lasciare agli Stati membri la facoltà di vietare l’importazione e l’utilizzo di mangimi o alimenti geneticamente modificati. La relazione di rigetto, approvata ad ampissima maggioranza, chiede inoltre alla Commissione di presentare una nuova idea per risolvere le criticità di una procedura di approvazione ancora troppo faragginosa. La richiesta di moratoria, portata avanti da alcuni gruppi parlamentari, non ha invece ricevuto il necessario sostegno.
Accanto alla questione delle biotecnologie, si sta ritagliando uno spazio importante il dibattito sulle nuove tecnologie, le cosiddette New Breedings Techniques (NBTs), quali la cisgenetica. C’è molta attesa per la pronuncia giuridica della Commissione, attesa entro fine anno, che stabilirà se le NBTs rientrino nel campo di applicazione della definizione di ogm oppure ne restino fuori. Una decisione fondamentale, questa, per il futuro utilizzo di queste tecnologie. Una pronuncia che assimilasse le NBTs agli ogm comporterebbe, infatti, che si applicherebbero a queste tutte le problematiche procedure di autorizzazione oggi esistenti per le produzioni transgeniche.
Molti importanti Paesi (Germania, Regno Unito, Irlanda, Spagna e Paesi Bassi), in occasione di un primo dibattito in Consiglio, si sono espressi a favore di una interpretazione favorevole alle NBTs, che non dovranno essere trattate come le tecnologie transgeniche, evitando cosi risvolti negativi per la competitività delle aziende agricole. Prudenza sarebbe invece stata chiesta da altri Paesi, Italia inclusa. La Commissione per ora mantiene un basso profilo, in attesa della pronuncia del Servizio Giuridico, ma è chiaro che l’assimilazione delle NBTs agli ogm non farebbe altro che acquire i problemi ad oggi esistenti per l’autorizzazione delle colture transgeniche. Un’importante azione di lobby è intrapresa dal Farmers’ Scientists Network (con cui lavora a stretto contatto la Confagricoltura), affinchè le NBTs siano considerate tecnologie nuove, meritivoli di procedure di autorizzazione più snelle.