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Nei giardini che realizza ci sono ulivi secolari da decine di migliaia di euro, mirti di 300 anni. Lavora fianco a fianco con architetti come Renzo Piano e Stefano Boeri, e il 30% dei suoi 9 milioni di fatturato è realizzato all’estero.

La Sgaravatti, azienda associata con quartier generale a Capoterra, in provincia di Cagliari, ha clienti di un certo peso: da vent’anni, ad esempio, si occupa della cura del parco di Villa Certosa, la residenza sarda di Consiglio Silvio Berlusconi.

“Il nostro primo mercato straniero è l’Azerbaijan – racconta la proprietaria, Rosi Sgaravatti – Qui abbiamo progettato parchi di grandi ville private, giardini pubblici e persino quelli del Four Season a Baku”.

Da qualche tempo ha puntato sui mercati come Antigua, l’Ukraina, la Cina e ora sta investendo negli Emirati Arabi. “Un anno fa abbiamo aperto un ufficio a Dubai, grazie a un socio locale – spiega l’imprenditrice – e stiamo cercando di entrare a Doha, in Qatar’. In Italia l’azienda, nata in provincia di Padova ma che ormai da 50 anni ha messo radici in Sardegna, cerca di partecipare agli allestimenti per grandi manifestazioni.

Adesso vorrebbe realizzare un giardino a Milano, in zona Porta Garibaldi, con un tipo di pianta speciale, testato dal Cnr e in grado di ridurre l’inquinamento in quantità superiore rispetto ad altre specie. Questo giardino si dovrebbe chiamare ‘Una boccata d’ossigeno’, ed è parte di un progetto più grande chiamato Greencity.

‘Siamo molto interessati alla ricerca – racconta Rosi Sgaravatti – Tanto che stiamo collaborando anche con il Politecnico e alcune aziende sarde del settore florovivaistico, alla realizzazione di un vaso in lino liquido, biodegradabile e coibentante, che isoli dal caldo”. “I nostri veri tesori in 32 ettari di terreno, di cui 3 occupati dalle serre – afferma la titolare – sono le piante mediterranee: dagli ulivi, ai carrubi fino agli alberi di mirto. Ospitiamo poi anche piante australiane che ben resistono alla siccità”. Ed è la vendita delle piante, utilizzate per i giardini, che vale ancora la maggior parte del fatturato di quest’azienda, che però è sempre più specializzata nella progettazione. “Sette piante su dieci sono di nostra proprietà specifica Sgaravatti – ma siamo in grado di procurare qualsiasi tipo di esemplare, che spesso barattiamo con i nostri”. I tempi sono cambiati. “I giardini più richiesti sono quelli meno costosi, che richiedono poca manutenzione. – conclude l’imprenditrice – Il mercato florovivaistico d’altronde segue quello delle costruzioni e quando questo si ferma ci fermiamo anche noi’.