Non si condividono le osservazioni effettuate dal Dott. Nicolia, rappresentante della DG AGRI, in merito all’attribuzione di criteri di priorità a coloro che posseggono la qualifica di CD o IAP che, a suo dire “potrebbero essere discriminatori e, come tale, si suggerisce di eliminarli”.

Innanzitutto vorremmo ricordare al dott. Nicolia che i beneficiari del PSR sono le Imprese Agricole. Considerato che il Coltivatore Diretto è colui che si dedica abitualmente, in maniera continuativa e stabile, all’attività agricola, abitualità che significa prevalenza ed in molti casi esclusività e che lo IAP è colui il quale, in possesso di conoscenze e competenze professionali, dedica alle attività agricole almeno il 50 % del proprio tempo di lavoro complessivo e che ricavi dalle medesime attività almeno il 50 % del proprio reddito globale da lavoro (per l’imprenditore che operi nelle zone svantaggiate i requisiti sono ridotti al 25%”) se ne deduce che queste due categorie sono i beneficiari naturali del PSR.

Si evidenzia inoltre che i criteri di priorità proposti dalla Regione Sardegna prevedono l’attribuzione di un punto su un totale di 7 per chi possiede la qualifica di CD o IAP. Se ne deduce, palesemente, che non vi è nulla di discriminatorio.

Infine si sottolinea che la Regione Veneto prevede che per alcuni bandi già aperti, possano accedere, in via esclusiva, gli IAP e i CD, senza che nessuno abbia contestato elementi di discriminazione. Nella Misura 4.1 Sostegno a investimenti nelle aziende agricole, Sottomisura 4.1.1 Investimenti per migliorare le prestazioni e la sostenibilità globali dell’azienda agricola, il punto 2.2.1. Criteri di ammissibilità dei soggetti richiedenti recita “Al momento della presentazione della domanda, il soggetto richiedente deve: possedere la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP) come definito dalla normativa nazionale e regionale. In alternativa, essere imprenditore agricolo, ai sensi dell’art. 2135 del Cod. Civ., iscritto alla gestione previdenziale agricola INPS in qualità di Coltivatore Diretto (art. 2 della L. 9/63) o di IAP.

Pertanto alla luce delle considerazioni su esposte si chiede che i criteri di priorità individuati dalla Regione Sardegna non vengano modificati.