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PAC

I colleghi di Farm Europe hanno fatto un’analisi delle conseguenze del Brexit sul bilancio della PAC. Di seguito alcuni spunti
L’uscita da un punto di vista del bilancio è assolutamente gestibile. Tra le politiche europee la posizione del Regno Unito come contributore netto è la più debole.
Il Regno Unito contribuisce per il 10,5% al bilancio totale dell’UE, ma un’analisi più profonda fa scendere la percentuale di contribuzione (e quindi la perdita del bilancio PAC dopo uscita del Regno Unito) al 5% quando parliamo del solo bilancio della PAC L’analisi si basa sul calcolo delle performance, secondo cui per ogni euro versato al bilancio UE al Regno Unito ne ritornano 0,57.
Questo si traduce in una perdita di circa 3 miliardi all’anno.
L’analisi continua preconizzando un riequilibrio ancora più a favore della PAC partendo dalla considerazione che nei negoziati sulla futura revisione del bilancio PAC si “perde” uno dei paesi principali “oppositori”.
Questa l’estrema sintesi della valutazione di Farm Europe.


NFU
I colleghi inglesi hanno commentato l’esito del voto in modo proattivo, paracadutandosi già nel dopo e chiedendo di limitare l’incertezza per gli agricoltori e, in particolare chiedendo di:
– Ottenere condizioni più positive possibile per l’accesso al mercato UE
– Garantire l’accesso al mercato nel resto del mondo, senza abbassare gli standard
– Costruire una politica agricola britannica semplice ed adattata ai bisogni e che garantisca parità di trattamento con gli agricoltori UE, che rimangono i principali competitors
– Garantire approccio scientifico ai processi di approvazione dei nuovi prodotti
In allegato il briefing completo della NFU (in inglese).

Ufficio di Bruxelles