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L’annata 2017 si prospetta con i migliori auspici. E viene definita ‘la vendemmia dei cento giorni’, visto che si protrae fino a novembre. Infatti, a staccare i primi grappoli già nei giorni scorsi sono state le due isole maggiori, Sardegna e Sicilia: due aree dove una primavera calda e le alte temperature dei mesi di giugno e luglio, accompagnate da precipitazioni scarse, hanno favorito una rapida maturazione delle uve. Dunque, viticoltori in campo con un netto anticipo per le alte temperature di primavera ed estate. Gli effetti delle gelate di aprile in diversi territori settentrionali e la perdurante siccità che ha colpito in particolare le campagne del Centro-Sud non consentiranno di raggiungere i livelli produttivi del 2016, intorno ai 50 milioni di ettolitri di vino. Nonostante il probabile segno meno sui quantitativi, l’Italia, complice un raccolto che si preannuncia tra i più scarsi in Francia e un lieve calo previsto per la Spagna, dovrebbe conservare la leadership mondiale a volumi.