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La nota di aggiornamento al DEF per il 2018

Il Consiglio dei ministri del 22 settembre scorso ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (DEF), che detta le linee di finanza pubblica per il 2018, che vedranno una prima declinazione nella prossima Legge di Bilancio e nei provvedimenti collegati, da presentare alla Commissione europea entro il 15 ottobre p.v. e al Parlamento nazionale entro il prossimo 20 ottobre.

Una manovra di 20 miliardi di euro

In sintesi il documento prevede una manovra intorno ai 20 miliardi di euro che si sostanzia:

1)                 nella previsione del deficit programmato per il 2018 pari all’1,6% del PIL;

2)                  in minori entrate derivanti dalla sterilizzazione delle c.d. clausole di salvaguardia, cioè degli aumenti dell’IVA e delle accise, che altrimenti scatterebbero a legislazione vigente (pari a 15,7 miliardi di euro), ed in maggiori spese per le misure espansive di incentivi agli investimenti (proroga del Super ed Iper ammortamento), per la decontribuzione delle assunzioni dei giovani a tempo indeterminato e per altre misure per spese indifferibili e di sostegno alla povertà (reddito d’inclusione);

3)                 le coperture saranno assicurate per circa 10 miliardi dalla c.d. "flessibilità" concessa dalle autorità europee, cioè dall’allentamento del processo di riduzione del deficit strutturale (dallo 0,8 allo 0,3 per cento del PIL), per altri 10 miliardi dalla ulteriore prosecuzione delle azioni di "spending review" (tra i 2 e i 3 miliardi) e da maggiori entrate per circa 7-8 miliardi di euro.

 

Per il nostro settore in particolare

Per quanto ci riguarda, sul fronte degli incentivi agli investimenti, com’è noto, abbiamo già da tempo presentato le nostre proposte ed emendamenti per agganciare le misure del super ed iper ammortamento alle imprese agricole tassate su base catastale, che, peraltro, per effetto di un probabile allargamento degli stessi incentivi anche alle spese di formazione per i dipendenti impiegati nei processi di produzione digitalizzati, ci vedrebbero ulteriormente penalizzati nel caso di un mancato accoglimento.

 Le coperture

Quanto alle misure di copertura, le maggiori entrate dovrebbero derivare da nuovi interventi di contrasto all’evasione ed elusione fiscale, che, in realtà, come accaduto già nella manovra di aprile scorso (D.L. n. 50/2017), con lo "Split payment" lo Spesometro ai fini IVA, dovrebbero prevedere un maggiore inasprimento degli adempimenti (si parla di un obbligo graduale di introduzione della fatturazione elettronica per tutti i soggetti IVA) e ulteriori misure "one-off" (una tantum) come la riapertura di alcune sanatorie ("rottamazione" delle cartelle di pagamento, chiusura liti pendenti, ecc.), nonché di un ulteriore giro di vite per la compensazione dei crediti di imposte con gli altri debiti tributari, con un abbassamento dei limiti che necessitano dell’apposizione del visto di conformità sulle dichiarazioni fiscali