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“La relazione speciale della Corte dei Conti europea n. 19, sulle procedure d’importazione nella Ue rivela «debolezze e lacune importanti che indicano un’applicazione dei controlli non efficace, con ripercussioni negative sulle finanze della UE». Di fatto la Corte ha registrato un’evasione notevole del pagamento dei dazi doganali delle merci in entrata nell’Unione europea”. Lo sottolinea Confagricoltura, ponendo in evidenza l’ulteriore onere che grava così sui contribuenti europei.
“I dazi doganali corrispondono al 14% del bilancio della UE – sottolinea Confagricoltura sulla scorta dell’indagine della Corte dei Conti -. La loro evasione aumenta il divario doganale, che deve essere sanato dai singoli Stati membri”.
“I dazi non vengono riscossi – prosegue l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – principalmente per: mancanza di incentivi finanziari ai singoli Stati membri per l’effettuazione dei controlli doganali; differente approccio da parte degli stessi Stati membri a tali controlli; mancata o carente verifica da parte delle dogane europee circa la provenienza, i quantitativi e le categorie delle merci importate in base alle quali sono previsti trattamenti differenti ed anche riduzione od esenzione dei dazi”.
“Abbiamo contestato gli accordi di libero scambio quando non hanno valutato adeguatamente l’impatto economico connessi alle importazioni nella Ue ed in Italia a dazio zero. A ciò – conclude Confagricoltura – non si può aggiungere la liberalizzazione ‘di fatto’ delle tariffe doganali per le inefficienze, le incapacità, la sottovalutazione del problema. Si traduc,e oltre che in un danno economico per il Paese e la Comunità europea, in un danno anche per le aziende produttrici che si vedono arrivare dall’estero prodotti concorrenziali, oltre tutto non in un regime di libero scambio”.