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Confagricoltura ha indicato, da anni, una strada virtuosa che fa bene alle aziende ed al Paese, lavorando sapientemente per veder riconosciuto il ruolo attivo della biomassa di origine agricola ed il suo grande potenziale, non solo per il biogas e, per il futuro, il biometano, ma anche in relazione alla gestione forestale, alle bioenergie ed alle bioraffinerie. Lo ha ricordato il suo presidente, Massimiliano Giansanti, intervenendo a ‘Biogas Italy’, il primo evento in Italia di carattere internazionale interamente dedicato alla digestione anaerobica, che è in corso a Roma, a cura del CIB-Consorzio Italiano Biogas.
“La vera svolta è la visione futura che ci siamo dati su clima e energia, sulla decarbonizzazione – ha ricordato Giansanti -. Abbiamo indicato alla politica come le imprese agricole debbano procedere su un percorso che può unire innovazione, produttività, competitività, diversificazione aziendale e sostenibilità.
“Le parole chiave che si siamo dati sono – ha proseguito – bioeconomia, economia circolare, decarbonizzazione, sostenibilità, tracciabilità, riduzione delle emissioni, biofertilizzanti. Indicano un percorso produttivo delle imprese agricole che è realizzato nel pieno rispetto dell’ambiente, del clima e delle risorse naturali. La cogenerazione del biogas e le agroenergie sono state il primo banco di prova, di successo, di questa filosofia produttiva, spesso ostacolata o comunque non sostenuta pienamente da coloro che non avevano una visione lungimirante del futuro. Siamo partiti nel 2007 con 26 impianti di biogas ed oggi sono più di 1500 gli impianti alimentati da effluenti zootecnici, attività agricole, sottoprodotti, biomasse e che producono circa 1.100 MW, per un totale di 4 miliardi di euro di investimenti effettuati nel settore e con la creazione di 12 mila nuovi posti di lavoro”.
“Il biometano è l’ulteriore occasione di crescita per le aziende agricole – ha osservato ancora Giansanti -. Abbiamo chiesto alla politica di porre le basi per un reale sviluppo del settore e della filiera agricola e industriale del biometano, sfruttandone tutte le potenzialità. Attendiamo il nuovo decreto governativo che può essere l’occasione per definire la strategie e per superare le criticità normative che non permettono alle aziende agricole di usufruire degli incentivi”.
“Possiamo fissarci l’obiettivo – ha concluso il presidente di Confagricoltura – di produrre 8 miliardi di metri cubi di biometano entro il 2030, moltiplicando di una volta e mezza la capacità produttiva del nostro Paese”.