Condividi

Condividi

“Quello dell’agricoltura israeliana e della stretta inter-relazione tra mondo produttivo e ricerca scientifica, è un modello da perseguire. L’agricoltura israeliana ha sempre puntato fortemente sull’innovazione per superare i gap strutturali. La razionalizzazione dell’acqua e l’uso di impianti di irrigazione a goccia,  le coltivazioni idroponiche senza suolo, la solarizzazione del terreno, il riutilizzo delle acque reflue anche urbane, la fecondazione artificiale delle vacche da latte, sono alcune delle principali iniziative nate o comunque progredite in Israele, grazie alla ricerca, permettendo al settore primario di fare un salto di qualità”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti  al termine della visita in Israele di una delegazione dell’Organizzazione, su invito di Israel Export Institute e dell’Ambasciata d’Israele a Roma  in occasione di Agritech 2018, 20° edizione della mostra internazionale sulle tecnologie agricole e sull’innovazione in campo agroalimentare. Agritech è una delle manifestazioni fieristiche più importanti nel panorama internazionale e una vetrina fondamentale sull’agricoltura del Mediterraneo.
 
“In questi anni – ha osservato Massimiliano Giansanti – abbiamo consolidato  un’importante cooperazione con Israele. Dallo scambio di conoscenze e dalla collaborazione tra le nostre agricolture possono nascere importanti benefici”.
 
In occasione della visita il vertice di Confagricoltura ha incontrato a Tel Aviv il ministro israeliano dell’Agricoltura Uri Ariel ed il senior vicepresidente per Agricoltura e Innovazione del dicastero agricolo, Michal Levi, con cui ha avuto uno scambio proficuo sulla politica europea di vicinato, sul partenariato euro mediterraneo (Euromed) e sul ruolo della ricerca anche per concretizzare l’agricoltura 4.0 e di precisione, la robotica e per favorire i progressi della genomica applicata e della shelf life delle produzioni.
 
Il ministro Ariel e il presidente Giansanti, in particolare, hanno concordato di svolgere un’iniziativa comune, a Roma in autunno, per festeggiare il doppio, concomitante appuntamento dei 70 anni della fondazione dello Stato di Israele e dei 70 anni della rifondazione di Confagricoltura nel dopoguerra.
 
“Euromed, di cui Israele è uno dei partner – ha poi osservato il presidente di Confagricoltura – è una componente essenziale per una maggiore integrazione sociale ed economica nella regione mediterranea, tra i vari Paesi; un’integrazione basata sull’impegno reciproco su valori comuni: democrazia e diritti umani, stato di diritto, buon governo, principi dell’economia di mercato, sviluppo sostenibile”.
 
L’agricoltura nelle regioni aride e semi-aride è stato il focus della conferenza scientifica di Agritech. Nell’incontro è emerso come il riscaldamento globale, i cambiamenti climatici, i fenomeni meteorologici estremi, la carenza idrica e la desertificazione, richiedano nuovi approcci e soluzioni  per rendere più efficiente l’agricoltura  ai margini del deserto. 
 
“Nella conferenza – ha aggiunto Giansanti – si è ragionato anche su come si possa e si debba favorire  la crescita nelle aree più difficili di un Paese. Israele nella regione di Arava, nel deserto del Negev, ha investito risorse e ricerche, ha favorito gli insediamenti umani. Oggi, in Arava si produce il 60% dell’export israeliano di vegetali. E’ un esempio concreto anche per alcune aree del nostro Mezzogiorno”.
 
“Gli imprenditori agricoli – ha concluso il presidente di Confagricoltura – guardano con grande interesse alle tecnologie dell’agricoltura innovativa come quella d’Israele. Siamo molto interessati alla sperimentazione di nuove tecniche e ai risultati ottenuti dalla ricerca israeliana  e  riteniamo importante organizzare attività in collaborazione per le imprese associate. Il modello d’integrazione tra ricerca e agricoltura è quello a cui dobbiamo tendere, come sistema Italia".