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“Una buona notizia per l’Italia e, in particolare, per il nostro Mezzogiorno, tenuto conto che i fondi di coesione hanno rappresentato negli ultimi anni l’unico strumento di sostegno per gli investimenti e le innovazioni”. È il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alle proposte presentate dalla Commissione Europea sui fondi di coesione per il periodo 2021-2027.
La Commissione ha proposto un aumento del 6% per i fondi di coesione da assegnare all’Italia – ha posto in evidenza l’organizzazione degli imprenditori agricoli -. In valore assoluto, l’incremento totale è di circa 2,5 miliardi di euro a prezzi 2018. L’incremento delle risorse per l’Italia deriva da una proposta di revisione dei criteri di ripartizione tra gli Stati membri che, oltre a tener conto del livello dei redditi, prende in considerazione anche la disoccupazione giovanile e l’impatto delle migrazioni.
“Il negoziato in seno al Consiglio sarà complesso, ma indubbiamente – ha osservato il presidente di Confagricoltura – la posizione italiana risulta più favorevole rispetto a quanto si ipotizzava nelle scorse settimane. Le positive novità dal lato dei fondi di coesione dovrebbero indurre l’Italia a concentrare più intensamente l’azione negoziale sulla difesa delle spese per la politica agricola comune.
Con la presentazione delle proposte sul nuovo Quadro finanziario pluriennale, lo scorso 2 maggio, la Commissione ha annunciato una riduzione nel periodo 2021-2027 in misura del 5%. Ma secondo i calcoli di Confagricoltura, avvalorati dalle cifre diffuse dal Parlamento europeo, il taglio reale ammonta al 15%.
“Una riduzione assolutamente inaccettabile – ha concluso Massimiliano Giansanti -. Le spese per l’agricoltura, e senza discriminazioni tra le imprese in relazione alle dimensioni, devono essere almeno consolidate in termini reali nel prossimo periodo di programmazione finanziaria dell’Unione europea”.