Preg.mo

            Dobbiamo purtroppo prendere atto con grande disagio che nonostante nell’incontro dei giorni scorsi abbiamo tentato una mediazione avanzando come AGRINSIEME alcune proposte correttive alla bozza  organizzativa dei tre giorni degli Stati generali dell’Agricoltura, l’invito ricevuto lunedì 17 u.s. con allegato il programma dei lavori riproponeva quasi per intero il programma iniziale, ignorando del tutto le nostre proposte, che ci sembravano largamente condivise.

Dopo un lungo silenzio, il 2 di agosto abbiamo ricevuto la Sua proposta che sostanzialmente  ripropone uno schema organizzativo e programmatico che non risponde  alla proposta formulata un anno fa da AGRINSIEME di organizzare una Conferenza Agraria Regionale, che chiamasse a raccolta esperienze e competenze regionali, nazionali ed internazionali, per costruire un progetto di agricoltura sarda che guardasse almeno ai prossimi 10/20 anni e  fosse di riferimento  per la programmazione delle prossime risorse comunitarie e regionali. 

Di fatto, anche senza volerlo, si mortifica la presenza delle Associazioni riducendo la partecipazione ad un solo rappresentante di AGRINSIEME  ed uno  di COLDIRETTI  alle previste sei tavole rotonde,  non  consentendo in tal modo  di ricevere il contributo di tutte le organizzazioni agricole. Si prevedono peraltro altre partecipazioni di cui si fa fatica a comprendere  le ragioni della loro presenza e del contributo che possano dare a beneficio  della conferenza, ma ancora più grave appare la scelta sulle rappresentanze  delle realtà produttive sarde, che oltre ad essere decisamente minoritario  rispetto alla platea,  vede settori importanti emarginati od  esclusi..  

In ultimo, e non per importanza, è utile richiamare anche il fatto che i documenti di sintesi sui diversi settori, indispensabili alla completezza della discussione, sono pervenuti solo nella serata di ieri.

Per l’insieme di questi motivi abbiamo concordemente stabilito di non partecipare all’iniziativa e di comunicare solo stamane la nostra non partecipazione per di evitare ogni polemica, riconoscendo all’Assessore il diritto di promuovere ogni iniziativa ritenuta opportuna e necessaria, ma rivendicando alla nostra autonomia propositiva e decisionale la volontà di attivare  strumenti diversi per dare un futuro alla nostra agricoltura.