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“E’ un accordo di rilievo anche per l’agricoltura italiana ed europea, che hanno bisogno di mercati aperti alla libera ed equa competizione senza dazi e misure di ritorsione”.
Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a proposito dell’accordo raggiunto ieri, 1 dicembre, tra i leader di Stati Uniti e Cina ai margini della riunione del G 20 che si è svolta a Buenos Aires, in Argentina.
Secondo l’accordo, gli Stati Uniti non applicheranno all’inizio del 2019 il previsto aumento, dal 10 al 25 per cento, dei dazi aggiuntivi su una lista di prodotti importati dalla Cina per un controvalore di 200 miliardi di dollari. Le due parti avvieranno immediatamente un negoziato, che dovrebbe durare tre mesi, per tentare di siglare un’intesa complessiva sulle regole riguardanti gli scambi commerciali bilaterali.
“E’ importante la ripresa del dialogo tra Stati Uniti e Cina, nell’ottica del rilancio della regolazione degli scambi commerciali su basi multilaterali – ha aggiunto Giansanti -. A questo riguardo è da evidenziare anche l’obiettivo fissato dal G20 di rendere più efficace l’azione dell’Organizzazione mondiale del commercio con una riforma che potrebbe partire già l’anno venturo”.
“L’intesa raggiunta tra Stati Uniti e Cina potrebbe anche avere effetti immediati sulle quotazioni di alcuni prodotti agricoli – ha proseguito il presidente di Confagricoltura -. In particolare, la Cina si è impegnata a far ripartire in tempi brevi gli acquisti di soia dagli Stati Uniti".
A seguito delle misure di ritorsione decise dal governo di Pechino, le esportazioni USA verso il mercato cinese sono crollate del 97 per cento. E gli Stati Uniti sono diventati in pochi mesi il primo fornitore di soia dell’Unione europea.
Per effetto della sostanziale chiusura del mercato cinese, con circa 3,7 milioni di tonnellate, le esportazioni di soia americana destinate al mercato dell’Ue – secondo i dati della Commissione UE – sono raddoppiate rispetto al periodo luglio-novembre 2017.
“Di fronte a questi scenari – ha concluso il presidente della Confagricoltura – ribadiamo la necessità di varare un piano pluriennale per rilanciare la produzione nazionale di cereali e proteine vegetali; riducendo così l’esposizione del nostro sistema agroalimentare alla volatilità dei prezzi sui mercati internazionali”.