Osservazioni

L’attuale versione 4.0 del PSR 2014-2020 è stata approvata dalla Commissione europea in data 19.09.2018, con una dotazione finanziaria pari a 1.291.510.417 € di spesa pubblica.

Rispetto alla versione originaria che presentava un importo di 1.308.406.250 € la differenza è pari a   -16.895.833,00 €.

La variazione per singole voci che si evidenzia è relativa alle seguenti misure:

M02 Servizi di consulenza e assistenza alle aziende agricole

La dotazione di € 16.000.000 € viene ridotta a 9.000.000 € (- 7.000.000 €)

-M09 Costituzione di associazioni e organizzazione di produttori

L’importo di 5.000.000 € viene ridotto a metà (- 2.500.000 €)

-M13 Indennità delle zone soggette a vincoli naturali

Da 230.000.000 € viene ridotto a 222.604.167 € (- 7.395.830 €)

-M20 Assistenza tecnica negli Stati membri

L’importo subisce una lieve riduzione da 9.999.146 € a 9.976.023 € (- 23.323 €).

Per i PIF sono stati messi a disposizione ulteriori 5 mln di risorse regionali con la Legge n. 48 del 28.12.2018 (Legge di stabilità 2019)

Le risorse programmate al 31.12.2018 sono 1.250.699.138 € pari al 97%

Le risorse impegnate al 31.12.2018 sono 812.207.218 € (63%)

I pagamenti al 31.12.2018 sono 465.805.304 € (36%)

La spesa pubblica sostenuta nel 2018 è pari a 228.790.692,21€

La spesa per le operazioni di trascinamento del PSR 2007-2013 è solo il 17,27 % dei pagamenti del 2018 con 39.500.929 €.

 

L’analisi della RAA al 31.12 2018, oggetto del CdS in parola, conferma che per importanti Misure come la 4 e 6 gli importi richiesti sono di gran lunga superiori alle risorse postate e a quelle disponibili in generale. Più precisamente la Misura 4 riporta richieste per oltre 400 mln euro (compresa la quota relativa alla Misura mista “Pacchetto giovani”) a fronte di circa 183 mln euro postati a bando. Mentre la Misura 6 riporta richieste per oltre 90 mln euro a fronte di circa 28 mln euro postati a bando.

Più in particolare occorre ricordare che nel 2018 si è aperta la manifestazione di interesse per i Progetti Integrati di Filiera (PIF), questi riportano richieste per circa 145 mln euro a fronte di una dotazione finanziaria di 55 mln euro tutti a valere sulla Misura 4 (4.1 e 4.2), portando la cifra della richiesta di finanziamento a valere sulla Misura 4 alla esorbitante somma di 548 mln euro a fronte di circa 238 mln euro postati a bando o in procinto di impegno.

L’analisi appena esposta, infatti, fa emergere l’evidente incongruità delle somme richieste rispetto a quelle disponibili, soprattutto per le Misure 4 e 6 e aveva destato, nella seconda metà del 2018 e nei primi mesi del 2019, la forte necessità e la conseguente pressione delle OO.PP.AA. nei confronti dell’Autorità di Gestione, affinché si procedesse laddove attuabile, alla più ampia rimodulazione di risorse possibile, trasferendo importi dalle Misure meno quotate e meno perfomanti in direzione di quelle più carenti in termini finanziari ma dalla inequivocabile importanza strategica.

Tale speculazione ha impegnato per mesi il dibattito e il confronto tra le OO.PP.AA. e l’Autorità di Gestione che, al termine di un laborioso e certosino lavoro di individuazione delle Misure che “tiravano” di meno e alla conseguente stima di potenziali risorse sottoutilizzate, aveva prospettato un possibile piano di rimodulazione che prevedeva spostamenti di risorse per circa 60 mln euro, rinvenienti dagli scarsi impegni di Misure come per esempio quella del Biologico, a favore delle Misure 4 e 6.

Di tale progetto di rimodulazione non esiste traccia ne documento oggi all’attenzione del CdS.

Non appare, pertanto, affatto superfluo stigmatizzare questa grave carenza, Confagricoltura si sarebbe infatti aspettata di trovare, almeno sotto forma di ipotesi, una proposta soppesata di trasferimento di risorse finalizzata, come già detto, a potenziare i fondi a disposizione di domande già presentate su bandi estremamente carenti, ovvero alla possibilità di pubblicare nuovi bandi come ipotizzato, durante le riunioni del Tavolo Verde, per esempio per la Misura 4.1.1. E’ del tutto inaccettabile, infatti, che interventi come il “Sostegno ad investimenti nelle aziende agricole” possano essere liquidati con un unico bando per tutto il periodo di programmazione, bando peraltro enormemente carente in termini di risorse come dimostrano i dati della RAA, con la conseguente esclusione di migliaia di potenziali beneficiari che per le più svariate ragioni non avevano potuto o voluto presentare richiesta di finanziamento nell’unico bando finora pubblicato e risalente al lontano 28/11/2016 con una dotazione di 70 mln euro a fronte di 129.864.904, 93 richiesti in sole 1289 domande pervenute.

 

Medesimo discorso vale se riferito alla c.d. Misura PIF, ancora in itinere, che evidenzia anch’essa una carenza strutturale di fondi che all’attuazione farà emergere i limiti della programmazione a detrimento della efficacia di questa Misura; per inciso è bene fare presente che questa Misura “mista” riguarda finalmente un intervento destinato a rafforzare il concetto di filiera e rappresenta, di fatto, una importante evoluzione del concetto stesso di progettazione privata e di programmazione multisettoriale delle risorse.

 

Passando alla Misura 6 è facile estendere le considerazioni già fatte per la Misura 4 relativamente alla allocazione ed alla disponibilità delle risorse; come considerazioni di tipo programmatico-politico non si può non sottolineare che le Misure sui giovani in agricoltura rappresentano uno dei cardini del PSR riunendo in se più obiettivi e più finalità tutti considerati di altissima priorità sia dalla DG Agricoltura che dall’Autorità di Gestione.

L’evidente incongruità delle risorse denota evidenti errori di valutazione nella programmazione delle stesse ma specialmente denuncia la mancanza di precisi paletti (in ordine per esempio ai requisiti individuali e ai tetti di spesa) relativi all’accesso alle Misure, non avendo evidentemente ben stimato il numero di potenziali beneficiari né l’effetto montante generato dalla combinazione di una Misura “mista” come il Pacchetto giovani, la cui attuazione ha messo in luce i limiti di cui sopra, rischiando anche in questo caso una diminuita efficacia del provvedimento con conseguente rischi di incrinazione dei risultati ottenuti in termini di raggiungimento degli obiettivi.

 

Una nota positiva nella programmazione delle risorse sembrerebbe la conferma del mancato aumento delle dotazioni finanziarie per lo Sviluppo locale che, se attuato a parere della scrivente Federazione, avrebbe fatto a pugni con il mancato aumento di risorse per le Misure 4 e 6 notoriamente e di gran lunga più importanti ed attinenti agli interessi dei beneficiari rappresentati dalla nostra Organizzazione.

 

Confagricoltura Sardegna, se da un lato esprime generale ma moderata soddisfazione relativamente ai livelli di spesa e alla c.d. riserva di performance, d’altra parte non può non evidenziare negativamente la mancata attuazione di un processo di rimodulazione delle risorse che si era dimostrato più che giustificato e su cui le OO.PP.AA. e lo stesso Assessorato avevano profuso importanti sforzi, attraverso un serrato confronto, che avevano portato ad un progetto condiviso di reindirizzamento di somme dalle Misure meno appetibili verso quelle più trainanti.

Poiché nella RAA tale tema è completamente assente non è dato sapere se sia o meno ancora intenzione della Autorità di Gestione procedere ad una rimodulazione che, ad oggi, si dimostra ancora più necessaria di prima.

Aldilà quindi dei contenuti della RAA oggetto del prossimo Comitato di Sorveglianza, che attengono banalmente alla mera dimostrazione dei risultati di spesa, seppur esposti con un apprezzabile lavoro di tipo compilativo che fa emergere una enorme mole di dati assoluti a tratti declinati con taglio statistico, Confagricoltura Sardegna segnala ancora una volta la inderogabile necessità di un progetto di rimodulazione e riallocazione delle risorse, atteso ormai da oltre due anni pressa a sua volta l’Autorità di Gestione affinché si doti di un credibile piano di reindirizzamento dei fondi, come concordato con le OO.PP.AA. nei numerosi incontri tenutesi in Assessorato nella seconda metà del 2018 e nei primi mesi del 2019 e che, senza ulteriori dannosi indugi venga predisposto un documento, che sia il più ampiamente condiviso, da portare in approvazione ad un prossimo Comitato di Sorveglianza ipotizzabile per i mesi di settembre o di ottobre 2019.

Confagricoltura Sardegna ritiene che solo un intervento tempestivo e caratterizzato da un costrutto che contenga gli elementi salienti emersi dal dialogo con le OO.PP.AA. circa il potenziamento delle Misure 4 e 6, possa infine correggere, anche se parzialmente, le storture che la carente dotazione di risorse, le evidenti sottovalutazioni nella allocazione e la mancanza di più stringenti limiti finanziari e/o tecnici riferibili alle modalità di accesso previste dai bandi, hanno fatto emergere fino a questo periodo della programmazione 2014-2020.