Categories: Archivio, Pol. Agricole

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“L’agricoltura è aperta alle nuove istanze economiche, ambientali e sociali. Sperimenta, si rinnova profondamente, è al passo con i tempi e le attese. Guarda al futuro”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, avviando – a Roma a Palazzo della Valle, alle presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro per le Politiche agricole Gian Marco Centinaio – la prima edizione del “Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura”, indetto dall’Organizzazione degli imprenditori agricoli.
 
“Abbiamo fortemente voluto questo Premio – ha sottolineato il presidente Giansanti – per mettere in luce l’ampia e articolata offerta di soluzioni tecnologiche, di prodotto, di processo ed organizzative che vengono adottate dagli imprenditori agricoli; e poi per valorizzare la loro creatività, lo spirito di aggregazione, apertura, coraggio, sostenibilità che pongono in campo.  È fondamentale far emergere il ruolo, troppo spesso sottovalutato, delle aziende agricole come motore dello sviluppo”. 
 
“Le tredici imprese e aggregazioni che abbiamo premiato sono ‘testimoni’ di un percorso di rinnovamento in atto, che sta già cambiando profondamente il settore agricolo – ha spiegato Massimiliano Giansanti -. Sono capofila dell’innovazione, con soluzioni tecnologiche, ambientali, culturali, sociali, davvero significative ed emblematiche, che vogliamo far conoscere. Per questo entreranno a far parte del ‘Club delle imprese agricole innovative’ di Confagricoltura e parteciperanno ad una serie di iniziative informative e formative”.
 
“La nuova agricoltura – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura – darà vita anche a nuova occupazione. Può creare centomila nuovi posti di lavoro, ma occorrono politiche innovative, propulsive e mirate”.
 
Il presidente Giansanti in particolare ha chiesto  una specifica ‘Agenda digitale per l’agricoltura’ che preveda i seguenti obiettivi: piano educativo di ‘imprenditorialità e digitale’ rivolto agli imprenditori del mondo agricolo; progetto strategico sui ‘big data’ del settore agricolo con piattaforme integrate e coinvolgimento di chi genera il dato; piano di infrastrutturazione digitale dei terreni agricoli (smart land) che consenta anche il contributo dei privati; finanza del digitale a misura di azienda agricola; incentivi per l’aggregazione delle PMI agricole per diffondere e gestire l’innovazione; un  programma di impresa 4.0 in chiave agricola e PMI, prevedendo hub di innovazione digitale (DIH) che forniscano servizi alle imprese e poli di ricerca e innovazione (competence center) collegati  alle Università, alla ricerca ed alle imprese.
 
“Essere innovatori in agricoltura è fondamentale, ma da soli non si va da nessuna parte – ha messo in guardia il presidente di Confagricoltura -. L’impresa agricola ha bisogno di uno Stato ‘partner’, di ricerca finalizzata, di agroindustria che faccia sistema.  Deve poter disporre di adeguate reti infrastrutturali – energetiche, stradali, ferroviarie ma anche digitali e banda ultralarga – e di tecnologie, come blockchain, che sono determinanti per la competitività”.