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La Commissione europea “è fermamente determinata a trovare una soluzione negoziata con gli Usa, per mettere fine alla disputa sui sussidi al settore aeronautico ed evitare così l’imposizione di tariffe aggiuntive sulle esportazioni agroalimentari della Ue”.
E’ quanto evidenziato in una lettera che – anche a nome del presidente dell’Esecutivo di Bruxelles, Jean-Claude Juncker – la commissaria Ue al commercio, Cecilia Malmstrom, ha indirizzato al presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.
In una lettera inviata alla Commissione, Giansanti aveva messo in evidenza i pesanti contraccolpi che una guerra commerciale tra Ue e Usa avrebbe per l’intera filiera agroalimentare italiana.
Nella replica, la Malmstrom ha indicato di essere “perfettamente consapevole dei rischi”, riconoscendo “l’importante contributo che gli agricoltori aderenti alla Confagricoltura danno all’economia europea, inclusa la creazione di posti di lavoro”.
Raggiunto l’accordo sul commercio Ue-Usa di carni bovine senza ormoni – rileva Confagricoltura – l’attenzione si concentra ora sulla disputa bilaterale in seno all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), relativa ai sussidi pubblici ai gruppi Airbus e Boeing. Gli Stati Uniti hanno stilato una lista di prodotti importati dall’Unione, per un controvalore di circa 24 miliardi di dollari, da sottoporre a dazi aggiuntivi fino al 100% del valore.
La lista, ricorda Confagricoltura, include le produzioni di punta del “Made in Italy” agroalimentare per un valore di oltre 2 miliardi di dollari. Oltre la metà delle esportazioni italiane di settore rischia di essere sottoposta a tariffe doganali aggiuntive: vini, formaggio, olio d’oliva e pasta sono i prodotti più a rischio.
“Ringrazio il presidente Juncker e la commissaria Malmstrom per il loro impegno e la loro determinazione – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura – ma restano intatte tutte le nostre preoccupazioni”. Infatti, ieri, a Washington, sono proseguite le audizioni sulla lista dei prodotti europei da sottoporre a dazi aggiuntivi, per acquisire le valutazioni e i commenti delle parti interessate.
“Come indicato in uno studio redatto dal ministero dello sviluppo economico, l’Italia sarebbe, in modo ingiustificato, il secondo paese più penalizzato, dopo la Francia – ha evidenziato Giansanti – Inoltre dalle audizioni è emerso un pesante attacco nei confronti delle nostre denominazioni di origine e qualità. Per questo, proseguono le nostre iniziative a difesa dell’export agroalimentare italiano destinato ai consumatori americani. Con oltre 4 miliardi di euro l’anno – ha concluso Giansanti – gli Usa sono il terzo mercato di sbocco, dopo Francia e Germania”.