Categories: Archivio, Pol. Agricole

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Carenza di cibo, aumento dei prezzi per l’alimentazione, blocco dei mezzi di trasporto alle frontiere, tensioni sociali. Sono alcune delle pesanti conseguenze che potrebbero proseguire per mesi – segnala la Confagricoltura – emerse di un rapporto, sinora secretato, diffuso dal governo del Regno Unito sugli effetti di un recesso senza regole dall’Unione europea. Il documento è stato reso pubblico a seguito di una formale richiesta parlamentare.

 

“Il rapporto conferma le preoccupazioni che stiamo segnalando da tempo – ha dichiarato il presidente della Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Un recesso senza regole avrebbe un pesantissimo impatto di ordine sociale ed economico. Anche sul settore agroalimentare, considerando che il Regno Unito importa prodotti di settore per un valore di 56 miliardi di euro l’anno che arrivano in larga prevalenza dagli altri Stati membri”.

 

Confagricoltura ricorda che le vendite del ‘Made in Italy’ ammontano a 3,4 miliardi di euro. Circa il 30% è assicurato da produzioni a denominazione d’origine e qualità che, nel caso di ‘hard Brexit’, perderebbero il riconoscimento e la tutela sul mercato del Regno Unito. Quello britannico è il nostro quarto mercato di sbocco a livello globale, dopo Germania, Francia e Stati Uniti.

 

“Le criticità non resterebbero confinate all’interno del Regno Unito – ha aggiunto Giansanti -. Si estenderebbero per forza di cose al mercato della UE, con effetti di riduzione dei prezzi, a partire dalle produzioni deperibili come, ad esempio, gli ortofrutticoli. Ecco perché abbiamo già chiesto un sostegno finanziario straordinario dell’Unione”.

 

“Alla luce dei rischi che abbiamo di fronte – ha puntualizzato il presidente della Confagricoltura – rinnoviamo l’invito alle Istituzioni europee e al nostro governo a fare ogni sforzo per evitare una ‘hard Brexit’. Anche l’eventuale richiesta di proroga della data del recesso, fissata alle ore 23 del 31 ottobre prossimo, dovrebbe essere accolta. Al riguardo, abbiamo espresso favore per le dichiarazioni di disponibilità della presidente della nuova Commissione europea, Ursula von der Leyen”.

 

“Siamo in perfetta sintonia con i nostri colleghi dell’Unione nazionale degli agricoltori del Regno Unito – ha concluso Giansanti-. In una lettera inviata nei giorni scorsi al primo ministro, Boris Johnson, è stato evidenziato che un recesso regolato dalla Ue è fondamentale per il futuro delle imprese e per la continuità della produzione interna secondo i migliori standard di sicurezza alimentare”.