Categories: Archivio, Pol. Agricole

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È ormai innegabile che i danni provocati dalla fauna selvatica ai diversi settori agricoli e della pesca siano sempre più rilevanti. La questione va affrontata con impegno e in maniera organica dall’amministrazione regionale e dalle Provincie che ne hanno le competenze, soprattutto per avviare una puntuale azione di prevenzione che Confagricoltura Oristano sollecita da tempo.

Ormai da diversi anni – sottolinea l’Organizzazione – nell’Oristanese è in corso un intenso dibattito sui danni che i fenicotteri producono nel periodo delle semine sulle risaie, con importanti ripercussioni sull’economia agricola.

Gli strumenti dissuasivi a disposizione dei risicoltori sono limitati e spesso non sufficienti per diminuire la presenza dei volatili, per questo gli agricoltori sono costretti a presidiare i campi quasi costantemente dall’imbrunire fino all’alba con un notevole impegno fisico ed economico. L’unico sistema efficace a cui si può fare ricorso è quello di dissuasione sonoro attraverso il posizionamento dei cannoncini detonatori che allontanano i volatili dai campi. Purtroppo, il ricorso diffuso a tali strumenti causa inevitabilmente in questo periodo un frastuono notturno che crea malumori nei cittadini che abitano in campagna, nelle zone limitrofe alle risaie, e poco sopportano. Diventa quindi prioritario affrontare il problema in maniera strutturale per giungere a una soluzione definitiva che consenta di conciliare le esigenze degli agricoltori con quelle della cittadinanza. 

Confagricoltura Oristano auspica quindi, come peraltro chiesto anche lo scorso anno, che la Regione, agricoltori ed esperti si confrontino per trovare metodi che prima di tutto misurino la crescita delle colonie avvenuta in questi ultimi anni – un fatto in sè positivo, trattandosi di una specie protetta ormai “adottata” dalle località costiere sarde – e discutano la possibilità di sperimentare per i fenicotteri un metodo di alimentazione nei loro luoghi di stanziamento. L’aumento del numero di individui ha infatti provocato una scarsità di cibo negli stagni, causa questa che li induce a spostarsi nelle risaie.

La nostra Organizzazione ritiene che sia sacrosanto tutelare una specie protetta, ma che lo sia altrettanto difendere il lavoro degli imprenditori agricoli.

L’agricoltura sarda ha bisogno di proposte concrete e ponderate, non di “dichiarazioni spot” eclatanti per il desiderio di visibilità sulla stampa.

Confagricoltura Oristano sarà sempre disponibile al confronto e a portare il proprio contributo per tutelare l’ambiente, garantendo e salvaguardando allo stesso tempo l’impresa agricola.