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Oliveto

Il caldo estivo ha preservato le piante dalla mosca e dai parassiti, le ultime piogge hanno migliorato la qualità dei frutti.

“Abbiamo olive sane e belle”. Il coro degli ulivicoltori sardi è quasi unanime. Fatta eccezione per il Nuorese e l’Ogliastra, in Sardegna la stagione di raccolta si annuncia buona per qualità, un po’ meno per la quantità. E con i tempi che corrono, con l’aumento dei prezzi di produzione, del gasolio, dei concimi e del lavoro non ci si può lamentare. […]

“La scorsa primavera – ha detto Baingio Delogu, responsabile Confagricoltura del settore olivicoli di Sassari e Olbia-Tempio  – abbiamo avuto una fioritura straordinaria, che faceva ben sperare sul piano quantitativo. Purtroppo, il caldo precoce di maggio ha interrotto il completamento del processo di trasformazione. Se nel 2021 – prosegue – abbiamo avuto una stagione di scarsi raccolti quest’anno, anche grazie a queste ultime piogge dovrebbe andare molto meglio con livelli di qualità notevolmente alti, sempre che non si verifichino sconvolgimenti meteorologici prima del raccolto”. […]

“Il punto di forza dell’olivicoltura sarda rispetto alle altre regioni d’Italia è la qualità, che in questi ultimi anni ha permesso ai nostri agricoltori di conquistare i migliori riconoscimenti nazionali e internazionali”, dice il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, che ha aggiunto: “Numeri alla mano non possiamo competere con i sistemi produttivi di altre realtà della penisola che vantano quantità non paragonabili alle nostre. La stagione 2022 sarà caratterizzata da raccolti medi e di eccellenza in quasi tutta la regione, escluse purtroppo le realtà colpite dalle grandinate estive, dove le perdite stimate rischiano di raggiungere anche il 30%”, ha concluso Mele.

Eccellenza qualitativa confermata sul mercato da idee vincenti, come nel caso dell’Azienda Agricola Fattorie del Maestrale di Gonnosfanadiga che ha creato una elegante confezione extra-lusso dal 100 ml destinata ad una fascia di mercato medio-alta, a dimostrazione che i prodotti sardi possono andare ad occupare nicchie molto importanti e remunerative.

Fonte: L’Unione Sarda, Emanuele Concas.

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