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(2) CAVALLETTE, CONFAGRI: TROPPO TARDI PER ARATURE E RISTORI MAL DISTRIBUITI, PROCEDERE CON DISINFESTAZIONI

(CHB) – Cagliari, 03 nov 2022 – Secondo la comunità scientifica le azioni più efficaci nella lotta alle cavallette sono tre: aratura dei campi, disinfestazione delle aree focolaio e utilizzo dell’insetto predatore Mylabris variabilis. Nel primo caso è necessario arare, tra fine agosto e l’autunno con profondità di 5 o 6 centimetri, portando in superficie le larve che morirebbero a contatto con l’aria. La disinfestazione interverrebbe invece più nello specifico in primavera con la schiusa delle uova nelle aree dove non si è fatta l’aratura o, specie in quei territori collinari, dove non è stato possibile intervenire con i mezzi meccanici. Proprio in questa fase le cavallette sono di piccole dimensioni e ancora non volano: ecco perché è più facile colpirle. Ultimo strumento di contrasto è l’uso dell’insetto predatore, importato in Sardegna dal Lazio nel 1946 durante l’ultima grande invasione, e capace di ridurre enormemente le colonie delle larve. “Per fare dei lavori mirati e dai risultati favorevoli – ha proseguito Ena – è fondamentale concentrare gli interventi nelle aree focolaio: in quei punti dove vengono deposte le uova. È inutile infatti arare enormi superfici, con dispendio di risorse ed energie, se il problema si trova solo in punti ben definiti. La mappatura di queste “zone rosse” non è stata tuttavia ancora rielaborata dagli uffici competenti: grave mancanza che si poteva superare anche grazie al prezioso contributo dei nostri agricoltori. Chi più di loro conosce le campagne e la vera dislocazione dei focolai che si possono comunicare ai tecnici della Regione? Tanto meno quindi sono state portate avanti le arature, indispensabili per questa prima fase di contrasto”, ha osservato il presidente provinciale di Confagricoltura.

COSA NON E’ STATO FATTO. I tempi utili per le arature sono sostanzialmente andati, ma perché? “Molti agricoltori e allevatori aderiscono ad alcune misure del Programma di sviluppo rurale che aiutano le aziende nell’integrazione del reddito dopo che queste si impegnano a garantire interventi colturali sulla valorizzazione del Biologico o sulla tutela agroambientale con arature dedicate alla Difesa del suolo. Sia l’aratura e sia la disinfestazione potrebbero quindi andare in conflitto con gli impegni assunti dagli agricoltori che, se dovessero agire senza speciale deroga regionale, andrebbero incontro a una violazione degli impegni e alla restituzione dei fondi ricevuti”. Lo ha spiegato il direttore di Confagricoltura Nuoro-Ogliastra, Giuseppe Demelas, che ha aggiunto: “La Regione dovrebbe quindi, insieme al ministero, prevedere speciali deroghe così da favorire questi interventi. A oggi non è stato predisposto alcun provvedimento del genere. Così come non è stata prevista una linea finanziaria per sostenere le aziende agricole nel fare le arature (spese del carburante), o di mangimi e foraggi per gli animali che si dovrebbero confinare per diversi giorni durante le disinfestazioni”. Demelas ha poi ricordato che “se da un lato è necessario aprire un confronto con gli imprenditori agricoli per il tramite delle loro organizzazioni, dall’altro si dovrebbe fare lo stesso con i Comuni che in diversi casi gestiscono terre pubbliche concesse in affitto ad allevatori e agricoltori. È inutile intervenire su una proprietà privata se poi il vicino “pubblico” non fa alcuna lavorazione. Così come sarebbe inutile non avviare un confronto con il Consorzio industriale di Ottana, che si estende per circa 700 ettari, fra gestione privata dei lotti e consortile delle diverse aree comuni”, ha concluso Demelas.

I RISTORI. Anche sul piano dei ristori previsti dalla Regione per la stagione 2020, il presidente di Confagricoltura Nuoro-Ogliastra ha precisato che sono mal distribuiti. “Non è pensabile che a chi coltiva la terra in irriguo, con enormi spese per le lavorazioni, l’acquisto delle semine e l’irrigazione dei campi vengano corrisposti 250euro a ettaro quando gli impegni economici raggiungono ben oltre il quadruplo, con la perdita poi del prodotto finale che viene divorato dalle cavallette”. (CHARTABIANCA) red © Riproduzione riservata