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* AGRICOLTURA: 2023, MELE (CONFAGRI): ORA RIFORMA AGENZIE E AIUTI A ORTOFRUTTA E VINO; PREOCCUPANO VENDITE *

(CHB) – Cagliari, 05 gen 2023 – Il 2022 agricolo si era chiuso con alle spalle “i problemi sui rincari delle materie prime, sulla contrazione delle vendite in alcuni segmenti di mercato come ortofrutta e cerealicolo, ma anche con le nuove piaghe delle cavallette e della malattia emorragica del cervo che hanno creato problemi alle colture nel centro Sardegna e alle movimentazioni dei bovini”. Di contro la luce era arrivata dallo sblocco all’export delle carni suine isolane per quasi tutti i territori della Sardegna dopo la lunga lotta contro la Peste suina africana. 

PRIORITÀ. Un quadro che porta, all’alba del 2023, a nuove necessità: “Subito la stesura del Piano di sviluppo rurale, di una riforma delle agenzie regionali per sbloccare la burocrazia e i pagamenti alle imprese, ma anche di interventi per far percepire alle imprese isolane i maggiori effetti dall’agrivoltaico, senza dimenticare le necessarie risorse da stanziare con la prossima Finanziaria per comparti come vitivinicolo e olivicolo”. Lo sostiene Paolo Mele, presidente di Confagricoltura Sardegna che traccia con il notiziario Chartabianca un bilancio dell’anno appena trascorso. “Serve subito la stesura del Psp perché ancora non abbiamo capito se l’assessorato ha accolto o meno le nostre richieste – ricorda Mele – avevamo convenuto che c’erano certi criteri da modificare, ma non sappiamo ancora se le nostre richieste sono state accolte. Speriamo che il 12, nel tavolo verde, possa essere discusso e chiarito tutto quanto”.

INSULARITÀ. Tra i temi caldi continua a esserci quello dell’insularità, collegato al sistema dei trasporti. “Il gap che sconta la Sardegna con le altre aree del Mediterraneo, e non solo, continua a condizionare la competitività delle aziende sarde e dei cittadini – precisa il presidente Confagri – in questo contesto il settore agricolo è tra i più penalizzati e i disagi economici sono maggiori rispetto ad altri settori. Parliamo spesso dei problemi suglispostamenti aerei ma non si può dimenticare la difficoltà sul trasporto merci con il sistema navale: le nostre imprese chiedono interventi decisi e risolutivi”, rilancia.

AGENZIE. Nuovo anno che porta con sé alcune priorità. Secondo Mele “serve una riorganizzazione delle agenzie agricole – sottolinea – l’Organismo pagatore continua a tardare nei pagamenti ed è per questo che abbiamo bisogno di semplificare maggiormente la macchina amministrativa e far accedere le imprese alle misure in campo in maniera più snella. Non possiamo aspettare che i bandi vengano predisposti così in ritardo, con le procedure amministrative che allungano l’iter di istruttoria e con tempi non consoni a quelli delle imprese – precisa il presidente di Confagricoltura – questi ritardi si riflettono anche sulla crescita legata all’innovazione. Sappiamo che esistono due velocità tra i fondi che arrivano dalla Pac in maniera diretta e quelli che inveceche passano nelle mani delle agenzie regionali che hanno grandi criticità – spiega Mele – ma proprio queste differenze, portano grandi disservizi al sistema imprenditoriale agricolo sardo”.

ENERGIA. Altro tema che ha gravato sulle imprese sarde è stato quello dei rincari, in particolare energetici. “Chiediamo che la Regione e il Consiglio regionale dettino le linee guida sull’agrivoltaico – chiede Mele – da questo versante molte aziende possono trovare delle enormi opportunità per incrementare il proprio reddito, soprattutto oggi che si vive un periodo di difficoltà per l’aumento dei costi di produzione – rileva il numero uno Confagri – ancora non si conoscono le linee guida e non sappiamo come le imprese possano accedere alle opportunità in campo. Si parla tanto di multifunzionalità e di investimenti ma se non si danno in mano alle aziende opportunità come l’agrivoltaico, tutto diventa più difficile – aggiunge – bisogna trovare un sistema che permetta alle imprese di avere un incremento al reddito con il sistema energetico e che vada oltre lo stretto autoconsumo”. Ancheperché, rileva Mele, investire nell’agrivoltaico vuol dire “portaregiovamento a tutto il mondo delle campagne se pensiamo al fatto che molti giovani resterebbero a lavorare sui campi permettendo, di riflesso, maggiore controllo del territorio”.

ACQUE. Bene, secondo il presidente di Confagricoltura, la gestione del sistema idrico in Sardegna con la prosecuzione del piano già attivato. “Le linee guida sui fondi di sviluppo e coesione erano già stati messi a frutto in passato e stanno producendo ancora buoni risultati – dice – il piano di infrastrutturazione ci continua a convincere”. 

EPIZOOZIE. Diverso il fronte della sanità animale flagellato, quest’anno, dall’arrivo di nuove epizoozie come la malattia emorragica del cervo che va ad aggiungersi alla Peste suina e soprattutto alla Lingua blu. A incidere in negativo, secondo Mele, c’è “la mancanza di un soggetto decisionale che detti una linea univoca da seguire pensiamo, per esempio a quanto accaduto sulle vaccinazioni – spiega – all’inizio mancavano le dosi, poi è mancato il personale addetto alle vaccinazioni, il risultato è stato il ritardo sull’inizio della campagna vaccinale che è arrivata a ridosso dei parti delle pecore. Una gestione errata del sistema che non ha portato benefici al contrasto delle malattie”. Per Mele “non si interviene efficacemente sulla prevenzione con il risultato che si spendono ingenti risorse per tamponare laddove invece, con una campagna di prevenzione corretta, si potrebbero limitare i danni, anche economici, alle imprese ma soprattutto alle casse pubbliche della Regione che potrebbe veicolare meglio le risorse”. Tra gli interventi in campo dice Mele anche l’intervento voluto da Confagri sul bando riproduttori ovini sulle scrapie.

CAVALLETTE. Caso a parte quello dell’invasione delle cavallette che, soprattutto nel 2022, ha flagellato la Sardegna. “Ancora oggi le politiche di contenimento sono risultate poco efficaci, soprattutto per la confusione sulla gestione del problema, tanto che ancora oggi non si capisce quale sia il soggetto incaricato al contrasto del problema cavallette in Sardegna – continua il presidente Confagri – si sa solo che il tema è in capo all’assessorato dell’Agricoltura con il suo servizio fitosanitario, ma poi tutto è lasciato alla confusione”. E intanto i rischi continuano a crescere. “Considerato il clima primaverile, anche quest’anno, c’è il rischio che le uova possano schiudersi molto prima anticipando il problema: siamo pronti ad affrontarlo? – Domanda Mele – questa è una piaga che va presa di petto, perché il problema non si ripercuote solo sul settore agricolo. Più si espande la piaga in certi territori, più sarà difficile effettuare le politiche di gestione e controllo. L’importante è che vengano fatte delle scelte chiare e forse sarebbe il caso di attivare una task force o nominare un commissario ad acta con poteri decisionali più ampi – propone – probabilmente in questo modo si potrebbero risolvere molto più facilmente i problemi“.

PSA. Sempre in tema di sanità animale un esempio, secondo il numero uno dell’associazione agricola, potrebbe arrivare da quanto fatto sul fronte Psa. “Qui i risultati sono stati ottenuti perché sono stati fatti grandi sacrifici da parte di tutti, compreso il sistema degli abbattimenti – ricorda – da qui sono arrivati i risultati migliori. Un’azione forte e decisa ed è quello che serve per tutto il sistema del contrasto alle epizoozie”. Ma ora con lo stop all’embargo per quasi tutti i territori della Sardegna, le aziende sono pronte a sfruttare i benefici dei mercati con la ripresa delle esportazioni? “Assolutamente sì – dice Mele – se siamo arrivati al punto di riaprire la Sardegna è perché le aziende sono state capaci di agire tutte nella stessa direzione. Le imprese di settore hanno capito che si dovevano seguire i dettami dell’Unità di progetto e i risultati sono arrivati”. Ma non tutto è stato risolto. “Purtroppo c’è stato qualche problema legato a una cattiva comunicazione verso le istituzioni europee da parte dei nostri amministratori sulle positività presenti o meno nell’isola – ricorda Mele – comunque oggi sarà importante non lasciare indietro i Comuni che sono ancora in zona rossa. Bisogna approfondire il sistema delle deroghe e fare in modo che questi territori che hanno fatto tantissimi sacrifici in questi anni possano non sentirsi esclusi – dice – oggi più che mai dobbiamo aiutarli ad uscire dalla zona grigia e fare in modo che anche loro possano rivendere il prodotto ed essere indipendenti“. 

VENDITE. Tra le preoccupazioni maggiori per questo nuovo anno, c’è quello della contrazione delle vendite che rischia di mettere in ginocchio le aziende. “Lo abbiamo già visto in questi mesi finali del 2022 con il trend di vendita dei prodotti agricoli in forte diminuzione – sostiene il presidente Confagricoltura Sardegna – questo è un campanello d’allarme e rischiamo di dover gestire una nuova calamità”. Tra i settori in difficoltà anche sul fronte vendite ci sono quelli ortofrutticolo e cerealicolo. “Questi settori, finora, non avevano mai ricevuto i sostegni pubblici e gli ultimi interventi arrivati nella Omnibus sono stati messi in campo proprio a compensazione di questo fatto – ricorda il numero uno Confagricoltura Sardegna – oggi sta subentrando un nuovo problema, la contrazione delle vendite. Le previsioni sono tutt’altro che rosee sui mercati ed è ancora più grave che le imprese non vengano aiutate adeguatamente”. In difficoltà ci sono colture come il carciofo che in Sardegna ha una grande tradizione. “C’è un calo consistente della domanda e questo ci sta preoccupando molto per un anno che rischia di essere drammatico per alcuni settori dell’ortofrutta sarda – paventa Mele – ma siamo in un periodo in cui la siccità sta creando un’ulteriore destabilizzazione alle colture e questi effetti climatici si sommano a tutti i problemi che il settore stava vivendo”. 

VITIVINICOLO E OLIVICOLO. Altri due comparti che necessitano di interventi mirati, secondo l’associazione agricola, sono quelli del vitivinicolo e dell’olivicolo. “Parliamo di due settori in cui operano in Sardegna tante aziende che sono state dimenticate dai ristori messi in campo a copertura degli aumenti delle materie prime – ricorda ancora Mele – confidiamo che la politica intervenga in modo concreto anche con i fondi della Finanziaria”. Proprio sul fronte legislativo, Confagricoltura è stata in prima linea per far inserire questi due comparti tra gli interventi della recente Omnibus. “Inizialmente si erano dimenticati di questi settori fondamentali ma dopo il nostro intervento sono stati inseriti. E non basta – rilancia Mele – speriamo che vengano stanziate ulteriori risorse in Finanziaria, in particolare per il lato della commercializzazione. Anche perché oggi – dice Mele – c’è uno scenario peggiore con i nuovi aumenti su energia e carburanti”. 

POLITICHE. Secondo Confagricoltura “se non si costruisce una seria politica agricola i riflessi sull’economia regionale saranno particolarmente negativi – sottolinea – se chiudono le aziende agricole sarà una botta anche sul fronte del lavoro – conclude Mele – il momento è delicato, ecco perché la politica deve intervenire per proteggere le nostre aziende”. (CHARTABIANCA) mpig © Riproduzione riservata agricoltura regione imprese