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SUINICOLTURA: DOPO FINE EMBARGO COMPARTO TENTA RILANCIO; A SASSARI INCONTRO ASL-OPERATORI

(CHB) – Sassari, 10 mar 2023 – Un incontro tra addetti ai lavori per il rilancio del settore suinicolo della provincia Sassari-Gallura. Si è tenuto nei giorni scorsi al palazzo di Piazza Fiume a Sassari un incontro tra il Coordinamento dei Servizi Veterinari per la peste suina africana (Psa) della Asl di Sassari, le associazioni di categoria e gli operatori del settore suinicolo, oltre ai rappresentanti del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, volto ad illustrare le novità introdotte dal Regolamento Europeo 2021/605.  

EMBARGO RIVISTO. “Con la recente decisione di  Bruxelles  per la Sardegna è stato rivisto l’embargo sull’esportazione di carni, causato dell’epidemia di Peste suina africana. A seguito della nuova valutazione del rischio  gran parte della Sardegna è stata collocata  fuori dalla Zona di Restrizione. Soltanto su alcune aree rimangono le limitazioni alla movimentazione e la commercializzazione dei prodotti che comunque possono uscire grazie ad una serie di possibili deroghe concesse dal Provvedimento n. 135 del 2023 del Responsabile dell’Unità di Progetto,  che previene situazioni che possano compromettere la salute ed il benessere dei suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni del territorio regionale e salvaguardare il comparto suinicolo regionale che si basa su circuiti commerciali intra-regionali ormai consolidati negli anni”, ha spiegato  Francesco Sgarangella, coordinatore unico dei Servizi Veterinari per la Psa e Direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Sassari.  Un lavoro portato avanti nell’ultimo decennio che ha portato all’eradicazione del virus. “Si è trattato di una attività complessa di verifica sugli allevamenti suinicoli  circa la conformità alle norme dell’anagrafe, l’identificazione dei capi, la bio-sicurezza degli allevamenti , il benessere animale e parametri riproduttivi, che consentono il rilascio della qualifica sanitaria di Azienda Certificata per la Psa”, ha aggiunto Sgarangella.  
MOVIMENTAZIONE E DEROGHE. “Vista la favorevole situazione epidemiologica e il relativo rischio trascurabile della Sardegna, in presenza della qualifica di Azienda certificata per peste suina interna alla Zona soggetta a restrizione I (come ad esempio una parte del territorio del Monte Acuto) e’ consentita la movimentazione dei suini verso altre aziende o verso il macello.  Le carni e i prodotti a base di carne dei suini provenienti da zona libera e zona I verranno bollati con il bollo ovale e potranno essere commercializzati su tutto il territorio nazionale, in altri stati membri ed eventualmente in Paesi Terzi”, ha spiegato il responsabile scientifico del Coordinamento Regionale per la peste suina africana, Pietro Desini, che ha illustrato le deroghe ai movimenti di suini e prodotti dalle zone di restrizione I, II, e III, sia per la macellazione che per la vendita dell’animale.  
Per la Zona soggetta a restrizioni II  (come ad esempio alcune zone del Goceano) sono autorizzati i movimenti di suini verso altre aziende situate nel territorio regionale se l’azienda di partenza possiede la qualifica di Azienda Certificata; sono inoltre consentiti i movimenti di suini verso i macelli del territorio regionale ai fini della macellazione. Le carni ed i prodotti a base verranno bollati con il bollo rettangolare e potranno essere commercializzati su tutto il territorio nazionale.  Sono inoltre autorizzati,  in circostanze eccezionali e se sono rispettate tutte le condizioni indicate nella determinazione n. 135/2023, anche i movimenti di suini detenuti nella zona soggetta a restrizioni III (come alcuni comuni del territorio interno al Gennargentu). I movimenti di suini provenienti dalla zona soggetta a restrizioni III sono consentiti esclusivamente verso i macelli designati situati nel territorio regionale ai fini della macellazione immediata; Le carni ed i prodotti derivanti da suini che rispettano le succitate condizioni verranno marchiati con bollo rettangolare e potranno essere commercializzati su tutto il territorio regionale.  Le carni ed i prodotti di suini detenuti nelle zone II e III che non rispettano le condizioni imposte dal Regolamento e dalla Determinazione potranno essere commercializzati solo all’interno delle rispettive zone di restrizione. (CHARTABIANCA) red © Riproduzione riservata agricoltura