Cagliari, 30 giugno 2023 – Si è concluso dopo sette lunghi giorni un tour organizzato in Sardegna da Confagricoltura Oristano e Confagricoltura Nuoro-Ogliastra dove si sono raccontati, a una troupe di giornalisti e a un gruppo di amanti del mototurismo, i territori dell’alto Oristanese, della Barbagia settentrionale e delle Baronie. Un viaggio alla scoperta del mondo agroalimentare, tra tradizione e innovazione, della storia e dell’ambiente, del turismo esperienziale con una originale immersione nella vita quotidiana delle comunità visitate. La messa in onda del documentario, su Sky canale 229 motor sport tv e successivamente su vari network italiani, è attesa per l’autunno nel programma Slow Rider curato da Marco Epifani, giornalista specializzato nella scoperta dei territori d’Italia a cavallo delle due ruote. Decine di incontri con imprenditori agricoli, agrituristici e della trasformazione agroalimentare, che hanno aperto le porte delle loro aziende, e poi con rappresentanti delle istituzioni, guide turistiche e cittadini.

Il tour. Sbarco a Golfo Aranci e prima sosta a Bosa, tra i vicoli che si affacciano sul fiume Temo e le mura del castello Malaspina che dominano la città. Poi a Cuglieri, ai piedi dell’oleastro millenario devastato dai roghi del luglio 2021, per parlare di rigenerazione ambientale e recupero del comparto olivicolo. In direzione sud, lungo la straordinaria costa occidentale tra faraglioni e spiagge, si è fatto tappa a Cabras con i Giganti di Mont’e Prama, nel borgo di San Salvatore di Sinis, tra la ricca agricoltura del territorio e l’antica tradizione ittica degli stagni del circondario. Chiusa la parentesi Oristanese i rider si sono spostati a Nuoro per assaporare la preparazione e la degustazione della pasta da minestra Filindeu, cavallo di battaglia della storia culinaria locale, organizzata nella sede provinciale di Confagricoltura Nuoro-Ogliastra. Nel capoluogo barbaricino non poteva mancare una tappa in cima al monte Ortobene, al fresco dei boschi della macchia mediterranea. E poi via a solcare i tornanti della statale 389, uno dei percorsi più amati dai motociclisti di mezza Europa, in direzione di Bitti. All’estremo nord della Barbagia subito la visita nel museo multimediale del Canto a tenore e in quello della Civiltà pastorale e contadina, così come non si poteva fare a meno di varcare i cancelli del sito nuragico di Romanzesu, all’ombra del più esteso bosco di sughere della Sardegna. In questi luoghi il turismo esperienziale è entrato ancora più nel vivo confrontandosi con la comunità locale: prima un passaggio nel falò in onore di San Giovanni Battista, protettore dei pastori, e poi il pranzo comunitario nel santuario campestre con la carne di pecora a far da regina del menu. Un momento di intimità e devozione della galassia agropastorale dove ci si è affacciati ammirando i balli tipici accompagnati dal canto a tenore intonato dai giovani bittesi. L’esperienza si è quindi arricchita seguendo gli intagli delle accette con cui gli estrattori liberavano della propria corteccia le querce da sughera. Giunti fin lì si è attraversato il Parco naturale regionale di Tepilora: dagli altopiani di Bitti si è passati ai territori e nei paesi di Lodè e Torpè fino all’area umida di Posada, al suo litorale con le cinque vele di Legambiente e Touring club, e alle dune di Capo Comino di Siniscola. Una visita della Baronia settentrionale e poi di quella meridionale tra Onifai e Galtellì per rientrare quindi in Barbagia, a Lula, nel cuore della Riserva della Biosfera MaB Unesco Tepilora, Rio Posada e Montalbo.

Le aziende. Le diverse realtà agricole visitate sono state il filo conduttore che ha accompagnato le riprese e le interviste: dall’ortofrutticolo al caseario ovicaprino, dal vitivinicolo all’olivicolo, passando per il comparto ittico d’acqua dolce.