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Il testo della lettera

Egregi assessori,

 nel corso dell’anno 2023, a partire dal mese di settembre, sul territorio regionale sono stati confermati diversi focolai di Lingua blu, di cui la maggior parte per il sierotipo 4 (BTV4) e localizzati prevalentemente nella Sardegna orientale e centrale. A partire dalla metà del mese di ottobre 2023, un numero di capi con sintomi e morti decisamente superiore hanno interessato alcuni allevamenti della ASL n. 6 del Medio Campidano e della ASL n. 5 di Oristano colpiti dal sierotipo 8 (BTV8). Nelle settimane successive, positività per lo stesso BTV8 sono state riscontrate anche nei territori di competenza delle ASL n. 1 di Sassari e n. 2 della Gallura, in alcuni allevamenti della ASL n. 3 di Nuoro ed in un allevamento della ASL n. 7 del Sulcis Iglesiente. Nello stesso anno sono stati, inoltre, confermati alcuni focolai per il sierotipo 3 (BTV3), che hanno interessato esclusivamente alcune zone del sud dell’Isola, e due focolai per il sierotipo 1 (BTV1).

Stante lo stato immunitario della popolazione suscettibile sul territorio regionale e le particolari condizioni climatiche che si stanno verificando nel 2024, il virus potrebbe con molta probabilità riprendere a circolare nel periodo più favorevole all’attività vettoriale e, quindi, generare gli ormai noti e rilevanti danni di varia natura che la Lingua blu ha più volte determinato sul territorio regionale.

Da documenti ufficiali risulta la disponibilità di vaccino per il sierotipo 4 le cui giacenze dovrebbero essere sufficienti per la campagna di vaccinazione 2024. Con l’art. 5, comma 12, della legge di stabilità 2023, è stata autorizzata, inoltre, la spesa di 2.000.000 di euro in favore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna per l’approvvigionamento del vaccino contro il sierotipo 8.

Confagricoltura ritiene, pertanto, che sia necessario fare il punto della situazione con le OO.PP.AA.,  e chiede di conoscere il piano di profilassi vaccinale Lingua blu per l’anno 2024, in particolare: strategia di attuazione, tempi di vaccinazione, risorse materiali ed umane disponibili.

Ad oggi non ci è dato conoscere quale strategia intende perseguire la Regione Sardegna, segnatamente se i tempi per la disponibilità del vaccino del sierotipo 8 saranno tali da consentire di eseguire le attività di profilassi vaccinale in maniera tempestiva rispetto all’inizio della stagione vettoriale e, quindi, di ridurre i danni della circolazione virale e simultanea al sierotipo 4, evitando così di entrare due volte negli allevamenti e al contempo contenendo le spese dovute alla somministrazione del vaccino. Oppure, dal momento che i tempi di acquisizione del vaccino, sottoposti a procedure di gara europea, potrebbero essere molto lunghi, se si intende procedere con una doppia inoculazione per garantire una immediata protezione al patrimonio ovino regionale.

Non ci è dato sapere, inoltre, se la vaccinazione riguarderà, come previsto nelle ultime due campagne tutto l’effettivo nelle aziende ad alto rischio e la vaccinazione delle rimonte in tutti gli allevamenti della Sardegna con inizio dagli allevamenti situati nelle zone ad alto rischio.

Per quel che concerne i  tempi di vaccinazione, chiediamo che per il 2024 la campagna vaccinale venga eseguita il prima possibile, anche perché da studi ed evidenze empiriche la somministrazione del vaccino non presenta effetti significativi sulla produzione di latte. Tuttavia è necessario limitare l’impatto negativo che la somministrazione vaccinale ha sul ciclo estrale e conseguentemente sui parti.

Occorre ricordare infine la rilevanza che la vaccinazione ha sulla movimentazione dei bovini all’interno del territorio regionale e verso quello extraregionale e l’impatto economico che i divieti spesso hanno determinato su questo comparto.

Dopo quanto esposto chiediamo, pertanto, un incontro al fine di conoscere le informazioni che riteniamo debbano essere trasferite con tempestività e scrupolosità agli allevatori sardi.