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(4) * Agroalimentare: rincaro trasporti, Taras (Confagri): insularità in Costituzione? Eppure rischiamo compromissione rapporti commerciali *

(CHB) – Cagliari, 27 gen 2025 – “Soltanto nel 2022 festeggiavamo il riconoscimento della condizione di insularità nella Costituzione e pensavano che per la Sardegna fosse preliminare per cogliere le opportunità strategiche. E chiedevamo alle istituzioni di costruire un modello per allargare la continuità territoriale anche alle merci. Oggi non solo non registriamo novità ma ci troviamo nelle condizioni di compromettere i nostri rapporti commerciali sia con la Penisola che con altri Paesi. Ecco perché chiediamo alla politica di prendere posizioni chiare su questo tema. Non contestiamo la normativa che può essere comprensibile ma contestiamo il modo in cui si intende far rispettare la norma: chiediamo equità”. Lo dice Stefanio Taras, presidente di Confagricoltura Sardegna stamattina a Cagliari durante la conferenza organizzata dall’organizzazione agricola per lanciare un appello alla politica affinché intervenga sugli aumenti del trasporto marittimo delle merci da e per l’isola a partire dal 1° gennaio del 2025. 

AZIONI COMUNI. Come risposta dalla politica Taras si aspetta che venga sondato il mercato “con la possibilità di interfacciarci con ulteriori compagnie marittime per verificare le eventuali disponibilità: oggi ci troviamo davanti a una situazione già definita e aspettiamo di vedere come le istituzioni reagiranno e soprattutto che tipo di programmazione metteranno in campo. Sicuramente la predilezione verso i flussi turistici e non anche a quelli delle merci va ad aggravare il quadro. Ci ragguaglieremo con le altre associazioni datoriali e altri soggetti per portare avanti azioni comuni perché è un problema collettivo. Come Confagricoltura questo è il nostro primo appello e faremo ogni sforzo possibile affinché venga recepito”.   

MECCANISMO COMPLESSO. La norma in questione riguarda tutti i comparti ma solo nel 2023 è stata estesa al comparto marittimo che, diversamente da altri settori, ne sostiene interamente il costo. Dal 1° gennaio del 2025 – osserva Giambattista Monne, direttore regionale di Confagricoltura – ci troviamo di fronte a un meccanismo complesso che espone il sistema produttivo a un costo che le compagnie di navigazione scaricano sul sistema produttivo”.
Monne spiega che gli aumenti registrati dall’inizio di quest’anno saliranno ancora con la conseguenza di ulteriori rincari. “Insomma la forbice è particolarmente gravosa perché oggi il costo lineare del trasporto marittimo è passato da 10 euro a 14 euro, mentre i bancali da 70/75 euro agli 85 attuali”. Il direttore di Confagricoltura sottolinea l’evidente disparità tra le aziende sarde e quelle che operano oltre Tirreno: “In questo senso chiediamo a politica e istituzioni che questo meccanismo venga alleggerito perché non è pensabile che possa gravare interamente sul sistema produttivo”. 

TRATTATIVA  CON LE COMPAGNIE. Secondo Confagricoltura Sardegna l’ipotesi di avviare una trattativa direttamente con le compagnie non sembra una strada percorribile: “Attualmente – sulle rotte merci da e per la Sardegna operano soltanto Tirrenia, Moby e Grimaldi e basti pensare che la lettera con cui hanno comunicato gli aumenti era uguale per tutte. Sembrava ciclostilata”.

COSTI AGGIORNATI OGNI TRE MESI. “Oltre all’aggravio – sostiene Giovanni Pinna, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Sardegna – c’è l’incertezza sui costi che vengono aggiornati trimestralmente. Ne soffriamo gli effetti adesso ma il problema aleggiava da un po’ di tempo. A livello istituzionale e politico più che una cura sarebbe servita una buona programmazione”, dice nell’evidenziare che i rincari vanno a toccare direttamente i 430 produttori vitivinicoli della Sardegna. “Il vino si trasporta con le navi e il nostro settore comparto era già stato colpito da costi che difficilmente i produttori riescono a ribaltare sui consumatori”. (CHARTABIANCA) efar © Riproduzione riservata agricoltura regione imprese