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(CHB) – Roma, 04 ago 2025 – Nuovi record per gli scambi con l’estero per l’agroalimentare italiano, anche nel 2024. Le esportazioni, rileva il Crea, crescono (+8,7%) a fronte di un aumento delle importazioni di circa il 5%, determinando un netto miglioramento della bilancia agroalimentare, che torna positiva dopo il deficit del biennio 2022-2023, con un avanzo di 1,25 miliardi di euro. Primato nel 2024 per l’export agroalimentare che raggiunge i 68,5 miliardi di euro (5 miliardi in più rispetto al 2023), mentre l’import agroalimentare si attesta a 67,2 miliardi di euro.
Ottima anche nel 2024 la performance per le esportazioni del Made in Italy agroalimentare – prodotti ad alto valore aggiunto, riconosciuti all’estero come tipici del nostro Paese – che superano i 50 miliardi di euro, con una crescita del 9,3% rispetto all’anno precedente, maggiore di quella dell’agroalimentare nel complesso. A trainare tale andamento sono soprattutto i prodotti trasformati e le bevande.
Il focus sugli Stati Uniti evidenzia l’importanza di questo mercato per le nostre esportazioni agroalimentari, con un peso dell’11,5% nel 2024, confermando il nostro Paese come un partner strategico per il mercato statunitense, con un rafforzamento, negli ultimi anni, della propria posizione competitiva. È quanto emerge dal Rapporto 2024 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari, giunto alla sua 33ª edizione, realizzato dal Centro CREA Politiche e Bioeconomia.
I DATI. Nel 2024 l’incremento delle esportazioni riguarda tutti i principali mercati e prodotti: ottima la crescita, in valore e in quantità, delle vendite all’estero di carni preparate e formaggi, rilevante anche quella di derivati dei cereali, prodotti dolciari e spumanti Dop e positivo quella di frutta (+10% per le mele). Anche nel 2024 l’andamento per le importazioni è più diversificato e, in alcuni casi, ancora condizionato dall’andamento dei prezzi internazionali di alcune commodities, come il cacao e il caffè greggio.
Per quanto riguarda i principali mercati, l’area dell’UE27 concentra il 58,3% delle esportazioni agroalimentari dell’Italia e il 71% delle importazioni. Nel 2024, grazie all’ottima performance delle vendite verso gli USA (+17,4%) e il Canada (+14,1%), aumenta di quasi un punto percentuale la quota destinata al Nord America, dopo il ridimensionamento dell’anno precedente.