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A settembre è stato siglato un accordo che sancisce un’intesa tra Confagricoltura ed i produttori italiani di sale per la valorizzazione del comparto.
Ne ha parlato Vincenzo Lenucci, direttore Sviluppo Filiere Agroalimentari di Confagricoltura, ospite di Geo & Geo su Rai 3, insieme a Giacomo D’Alì Staiti, presidente e AD delle saline SOSALT di Trapani.
Ad aderire al protocollo d’intesa le cinque saline più importanti d’Italia: Atisale, Sosalt, le saline Ing. Luigi Conti Vecchi, il Parco della salina di Cervia e la salina di Isola Longa, distribuite in quattro regioni, Sicilia, Puglia, Emilia Romagna e Sardegna.
Intento dell’accordo siglato, come ha ricordato Lenucci, è in primis quello di dimostrare che anche la coltivazione del sale è un’attività agricola e come tale segue il ciclo delle stagioni ed è influenzata dal clima.
Il rappresentante di Confagricoltura ha illustrato inoltre le modalità di raccolta del sale, l’utilizzo che se ne fa, non solo nella filiera agroalimentare, e alcune cifre del comparto, ricordando come l’Italia sia tra i principali produttori in Europa, insieme alla Francia, con una produzione, mediamente, di circa 1,2 milioni di tonnellate, coltivate su 10.000 ettari, per un valore della produzione pari a 60/65 milioni di euro.
L’intesa mira anche alla realizzazione di una serie di iniziative nei territori delle saline per la valorizzazione di tutti gli aspetti legati alla salicoltura e alla multifunzionalità di queste realtà produttive.
Questa, come ha sottolineato anche D’Alì Staiti, è un’attività che peraltro contribuisce in maniera significativa alla tutela e conservazione del paesaggio, che in questi luoghi rappresenta uno straordinario patrimonio di biodiversità, caratterizzato da una grande varietà di specie vegetali e animali, uno tra tutte quella del fenicottero rosa.
Il progetto, che Confagricoltura e le saline porteranno avanti per un anno, – ha concluso Lenucci – prevede anche l’istituzione degli Stati generali della salicoltura.