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Confagricoltura scrive all’Autorità di gestione del CSR 2023-2027 per chiedere di modificare la ripartizione della dotazione finanziaria aggiuntiva del CSR con fondi regionali.

Di seguito il testo integrale della nota.

Con nota 3604 del 3 ottobre u.s. è stata comunicata la convocazione per il prossimo 17 ottobre del Comitato di Monitoraggio del Complemento regionale per lo Sviluppo Rurale 2023-2027 (CSR).

Tra gli argomenti all’ordine del giorno è previsto anche quello riguardante l’integrazione del CSR con fondi regionali; integrazione prevista dalla legge regionale 21 febbraio 2023, n. 1 (Legge di stabilità 2023) per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, con un importo di euro 23.000.000 per anno.

La proposta prevede che la nuova assegnazione sia ripartita tra gli interventi SRB 01 e 02, SRA30 e SRD01 come nel prospetto che segue.

Intervento Assegnazione annuale Assegnazione triennale
SRB01 e SRB02 8.000.000 24.000.000
SRA30 9.000.000 27.000.000
SRD01 6.000.000 18.000.000
Totale 23.000.000 69.000.000

Confagricoltura, non può non accogliere favorevolmente la maggiore dotazione finanziaria del CSR della Sardegna, purtuttavia ritiene necessario esprimere la propria riserva sulla proposta di assegnazione ai diversi interventi perché ritiene acuisca squilibri già presenti nel CSR nel sostegno ai diversi comparti produttivi regionali e, conseguentemente, effetti distorsivi nell’economia agricola sarda. A beneficiare maggiormente della scelta, infatti, sarà il comparto zootecnico, accentuando uno sbilanciamento che vede già questo settore quale maggiore beneficiario degli interventi in materia di ambiente, di clima e altri impegni in materia di gestione, che assorbono complessivamente il 40% della dotazione del CSR, e degli interventi per i vincoli naturali o altri vincoli territoriali specifici, che invece richiedono il 20% della dotazione del CSR. Riserva che l’organizzazione ha già avuto modo di rappresentare, illustrandone le motivazioni, nel corso del Tavolo verde del 5 ottobre scorso, convocato dall’Assessorato in modalità videoconferenza.

La proposta, a nostro parere, avrebbe dovuto essere orientata, da un lato, a stimolare maggiormente la competitività delle imprese, sostenendone gli investimenti: quelli produttivi nelle aziende ma anche quelli per la diversificazione delle attività, che migliorano la sostenibilità economica delle imprese; quelli per la prevenzione e il ripristino del potenziale produttivo agricolo e delle foreste, estremamente importanti nel passato, anche recente, per affrontare gli effetti di eventi estremi e particolarmente dannosi (alluvioni e incendi) e indispensabili ora con l’innegabile cambiamento climatico; quelli per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, che consentono anche di migliorare la struttura delle filiere produttive; quelli in infrastrutture per l’agricoltura e lo sviluppo socioeconomico delle aree rurali, in particolare quelle delle zone interne e a servizio delle imprese che in queste aree operano e costituiscono il vero argine all’abbandono dei territori e allo spopolamento. Dall’altro lato, a sostenere anche altri comparti produttivi e contenere così lo sbilanciamento segnalato.

La posizione di Confagricoltura sulla proposta è di seguito esposta.

  • SRB01 – Zone con svantaggi naturali montagna e SRB02 – Zone con altri svantaggi naturali significativi: Confagricoltura è contraria all’incremento dei premi, riportandoli ai livelli del periodo di programmazione 2014-2022. L’incremento porterebbe vantaggi pressocché irrilevanti nelle aziende di piccole e medie dimensioni, con incrementi di poche decine di euro per azienda, mentre nelle aziende di grandi dimensioni con una superficie superiore a 50-70 ettari, l’incremento del premio complessivo è quantificabile in appena 600-1000 euro/azienda. In un intervento basato sulla dimensione territoriale delle aziende e non su quella economica è agevole comprendere come quelle di piccole dimensioni dei comparti non zootecnici, che pur numerose e con migliori indici economici, verrebbero discriminate dalla scelta.
  • SRA30 – Benessere animale: Confagricoltura condivide la proposta di assicurare l’intervento per l’intero periodo di programmazione 2023-2027 utilizzando, quindi, quota parte delle somme per finanziare la 5a annualità dell’intervento. Tuttavia è contraria alla previsione di incrementare i premi unitari per anno di impegno. Pur riconoscendo, infatti, i numerosi benefici che, a ormai quasi 20 anni dalla sua prima applicazione, il sostegno al miglioramento delle condizioni di benessere degli animali ha portato nella gestione degli allevamenti sardi e nella sanità delle sue produzioni, ritiene che lo sforzo economico per sostenere l’intervento non sia stato accompagnato da un relativo incremento della remunerazione delle produzioni stesse. Inoltre, dalla proposta non è dato comprendere quali siano i nuovi impegni che le aziende dovranno soddisfare.
  • Investimenti, compresi gli investimenti nell’irrigazione: Confagricoltura ritiene che l’attenzione a questi interventi debba essere maggiore, sia in termini economici ma anche, forse soprattutto, in termini amministrativi. Per assicurare pari opportunità alle imprese e per migliorare la capacità di spesa si ritiene opportuno che i bandi abbiano una regolare frequenza nella loro pubblicazione, almeno una volta all’anno, così da consentire a tutte le imprese di programmare e realizzare i propri piani di investimento e superando la pratica, ormai invalsa, che vede la pubblicazione di un unico bando per ciclo di programmazione; come nel caso della misura 4.1 e della 4.2 nel 2014-2020 o della misura 121 e 123 nel 2007-2013. La regolare frequenza nella pubblicazione dei bandi deve essere necessariamente accompagnata anche da tempi di istruttoria brevi e certi. Inoltre non è più tollerabile la pratica degli scorrimenti degli elenchi/graduatorie, sollecitati da più parti, che hanno però il portato negativo di esaurire in poco tempo le risorse assegnate, vanificare l’importanza dei criteri di selezione nelle scelte strategiche della programmazione e aggravare gli iter amministrativi, dilatandoli e rendendoli indefiniti.
  • SRA06 – ACA6 – cover crops: si ritiene opportuno che anche nel CSR della Sardegna venga attivato l’intervento assegnandogli un’adeguata dotazione finanziaria. La semina di colture di copertura, diminuendo il periodo in cui il terreno è lasciato nudo, riduce il rischio di erosione del suolo, attenua l’effetto battente sul suolo delle piogge, favorisce le infiltrazioni d’acqua e limita il deflusso idrico superficiale. Inoltre, le colture di copertura, utilizzando per la loro crescita l’azoto e altri elementi nutritivi lasciati dalla fertilizzazione della coltura precedente, riducono i fenomeni di emissione di gas serra in atmosfera e la lisciviazione dei nitrati nelle acque superficiali e sotterranee. Il sovescio delle colture di copertura o il loro utilizzo come pacciamatura apporta sostanza organica nel terreno, favorendo lo sviluppo dell’attività microbica e della fauna terricola con conseguente incremento dello stoccaggio di carbonio organico del suolo e miglioramento della struttura e fertilità del suolo.

Nel prospetto che segue è schematizzata la proposta di piano finanziario degli interventi programmati nel CSR Sardegna 2023-2027 di Confagricoltura.

  CSR approvato Proposta di modifica
RAS
Proposta
Confagricoltura
SRA06 – ACA6 – cover crops 3.000.000 3.000.000
SRA30 – Benessere animale 155.000.000 201.327.136 46.327.136 173.327.136 18.327.136
SRB01 – Zone con svantaggi naturali montagna 50.500.000
SRB02 – Zone con altri svantaggi naturali significativi 115.500.000
VINCOLI NATURALI O ALTRI VINCOLI TERRITORIALI SPECIFICI 166.000.000 206.000.000 40.000.000 166.000.000 0
SRD01 – Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole 107.000.000 137.000.000 30.000.000 167.000.000 60.000.000
SRD03 – Investimenti nelle aziende agricole per la diversificazione in attività non agricole 9.000.000 20.000.000 11.000.000
SRD06 – Investimenti per la prevenzione e il ripristino del potenziale produttivo agricolo 9.000.000 20.000.000 11.000.000
SRD07 – Investimenti in infrastrutture per l’agricoltura e lo sviluppo socioeconomico aree rurali 23.000.000
SRD08 – Investimenti in infrastrutture con finalità ambientali 10.000.000
SRD11 – Investimenti non produttivi forestali 2.000.000
SRD12 – Investimenti per la prevenzione ed il ripristino danni foreste 12.000.000
SRD13 – Investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli 39.000.000 46.000.000 7.000.000
SRD15 – Investimenti produttivi forestali 4.000.000 10.000.000 6.000.000
INVESTIMENTI, COMPRESI GLI INVESTIMENTI NELL’IRRIGAZIONE 215.000.000 116.327.136 116.327.136