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Orgosolo, 22 maggio 2025 – Sabato 24 maggio, a partire dalle 10, nell’auditorium di Orgosolo prenderà il via la rassegna “Il comparto ovino e l’attività pastorale in Sardegna a cinquant’anni da Su lamentu de su pastore”, il disco inciso dallo storico gruppo Rubanu del paese del Supramonte. L’appuntamento è organizzato da Confagricoltura Sardegna e Associazione Murales con il cofinanziamento del Comune di Orgosolo e del BIM Taloro, in collaborazione con l’ISRE che ha autorizzato la nuova realizzazione del vinile. La giornata di lavori si articolerà in quattro fasi: una con i saluti istituzionali, due di convegno con studiosi di altissimo livello e un’altra con uno emozionante spettacolo serale.
Era il 1975 quanto veniva lanciato il 33 giri con i suoi 10 canti di impegno sociale di una comunità agropastorale che cambiava rapidamente nel confronto con la modernità. Erano gli anni della partecipazione politica e sindacale figlie della protesta di Pratobello in cui si iniziavano a fare i primi bilanci dell’incontro e del confronto tra i codici e le regole del centro Sardegna, che per secoli avevano governato le società rurali, con le culture dominanti sbarcate sull’isola nel dopoguerra. Un vento di contaminazione accelerato dai nuovi strumenti di comunicazione: dalla radio alla tv passando per il cinema. A cinquant’anni da allora l’antico vinile analogico del gruppo Rubanu riprenderà forma con una nuova pubblicazione accompagnata da una raccolta di testi della giornata di iniziative. Una giornata che, fanno sapere gli organizzatori, ha l’obiettivo di raccontare l’evoluzione del comparto ovino e dell’attività pastorale analizzandone il ruolo che, ancora oggi, ha questo spaccato della società nel mondo contemporaneo dell’Isola.
Inizio lavori. La mattina del 24 maggio si aprirà alle 9:30 con la registrazione dei partecipanti mentre alle 10 si terranno i saluti istituzionali con il sindaco di Orgosolo, Pasquale Mereu, il rappresentante del Bim Taloro, Giovanni Floris, il presidente dell’ISRE, Stefano Lavra, la presidente dell’Associazione Murales, Angela Montisci, il presidente di Confagricoltura Sardegna, Stefano Taras, e gli assessori regionali di Cultura e Agricoltura, Ilaria Portas e Gianfranco Satta.
I convegni. Alle 10:30 si partirà con il primo convegno, moderato dal giornalista Pietro Calvisi, dal titolo “Il comparto ovino a confronto con il mercato globalizzato”, dove interverranno il direttore di Confagricoltura Sardegna, Giambattista Monne, l’antropologo, Bachisio Bandinu, i docenti dell’Università di Sassari, Roberto Furesi, e di Palermo, Sebastiano Mannia, e il sociologo Nicolò Migheli.
Dalle ore 16, moderato dal giornalista Piersandro Pillonca, si darà il via al secondo convegno sul tema: “Su lamentu de su pastore – Una lettura a 50 anni di distanza”. A confrontarsi nelle analisi saranno il giornalista, Aldo Brigaglia, il docente dell’Università di Cagliari, Duilio Caocci, il giornalista ed esperto di musica popolare, Giacomo Serreli, l’esperto di tradizioni popolari, Andrea Deplano, il presidente dell’ISRE, Stefano Lavra, e lo scrittore Gianni Loy.
Lo spettacolo. Ad animare la parte artistica, con inizio alle 19, sarà lo spettacolo, “In sas tratas de su pastore”, nato da un’idea dell’orgolese Banne Sio e con la regia di Ambra Pintore. Sul palco dell’auditorium saliranno quindi la Compagnia Cannasas Teatro, con la regia di Antonio Cònzu, e i gruppi: Tenore Murales e Tenore ‘Untana Vona di Orgosolo. Sarà poi la volta di Clara Farina, Gisella Vacca e Ambra Pintore con Roberto Scala al basso, Massimo Satta alle chitarre e Pierpaolo Vacca all’organetto.
Confagricoltura Sardegna. “A cinquant’anni dall’uscita di “Su Lamentu de su pastore” l’opera conserva ancora degli elementi di grande forza e profondità espressiva nei messaggi che veicola. Se c’è un elemento, appunto, che ha caratterizzato questo straordinario lavoro artistico è proprio la capacità, quasi unica in quel periodo in Sardegna, di introdurre nel canto a tenore elementi di interesse sociale e politico”. Così il presidente di Confagricoltura Sardegna, Stefano Taras, che ha aggiunto: “In questa dimensione non possiamo dimenticare lo storico evento della rivolta pacifica di Pratobello che ha attraversato con una straordinaria intensità emotiva la comunità orgolese e tutta l’Isola. Una partecipazione che compattò il paese barbaricino a difesa dei territori che sempre aveva utilizzato nella pratica agropastorale e che il governo di allora aveva scelto di destinare a poligono militare. Ed è in questo passaggio di storia recente che si incardina la tradizione agricola e pastorale che trova ancora adesso un valore identitario molto rilevante. Se per quei tempi l’opera musicale ha rappresentato una delle manifestazioni più limpide e sentite della cultura sarda, oggi la possiamo vedere come un monito per le nuove generazioni, un attaccamento alla storia e alla cultura che nella società contemporanea non possiamo accantonare o dimenticare”.
Il Comune di Orgosolo. “Ritengo questo convegno molto importante – ha osservato il sindaco di Orgosolo, Pasquale Mereu – perché ha l’ambizione di tracciare un quadro reale della situazione attuale del comparto ovino sardo a distanza di mezzo secolo. Inoltre, la presenza di relatori competenti contribuirà a inquadrare l’andamento del comparto anche dal punto di vista sociale, antropologico e culturale. Quindi un evento da seguire con attenzione, che servirà soprattutto per mettere a fuoco criticità e prospettive di un settore ancora molto rilevante per l’economia sarda”.
L’Associazione Murales. “Celebrare i 50 anni de “Su lamentu de su pastore” significa ricordare un coro, il gruppo Rubanu, che ha fatto la storia della musica sarda. Significa ripercorrere le tappe più significative della recente storia orgolese, come la battaglia di Pratobello, ma è anche l’occasione per fare il punto su un settore ancora vitale nella nostra comunità come quello della pastorizia”. Così la presidente dell’Associazione Murales, Angela Montisci.